Oggi vi portiamo in un vero e proprio itinerario del gusto che attraversa tutta l’Italia. Sappiamo bene come i borghi italiani custodiscono stoicamente i segreti di tradizioni culinarie millenarie, forgiatesi nel tempo e che ancora oggi rimangono vive e resistono al cambiamento del tempo e al mutare dei costumi e delle tradizioni. In questi borghi la storia si intreccia con il cibo, e ve li consigliamo perché davvero meritano di essere visitati, e degustati, almeno una volta nella vita. Siete pronti? Si parte!
In provincia di Isernia, questo borgo caratteristico è circondato da distese di meleti. Castel del Giudice ha origini medievali, anche se non documentate con certezza a causa della distruzione di materiali storici per via di terremoti ed eventi naturali. Si sa però che raggiunse il suo massimo splendore tra il Trecento e il Quattrocento sotto il capitano Giacomo Caldora, poi passò sotto diverse dominazioni fino al 1686, quando fu affidato alla famiglia D’Alessandro, seguendo poi le vicende del Mezzogiorno. Da non perdere assolutamente la Chiesa di San Nicola, in stile barocco, del XV-XVI secolo, e la Chiesa dell’Immacolata, ricostruita dopo la Seconda guerra mondiale. La gastronomia locale si basa su prodotti del territorio come formaggi, latticini, funghi e tartufi. Tra le ricette più rappresentative troviamo la “pecorara” (pechra a ru cuttur), un piatto a base di carne di pecora o castrato, preparato dai pastori durante la transumanza. Altri piatti tipici di carne includono: capretto cacio e uova, agnello impanato (mugljcrat), e agnello o coniglio con funghi galletti. Tra i primi piatti si distinguono invece: polenta, pancotto con patate (pan’cuott e patan) e la deliziosa lasagna con funghi.
Brisighella, borgo medievale dell’Emilia-Romagna, è riconosciuto tra “I Borghi più belli d’Italia” e certificato dal Touring Club con la “Bandiera Arancione”. È anche “Città Slow” e “Città dell’Olio e del Vino”, grazie al suo impegno per un turismo sostenibile e di qualità. Il borgo sorge ai piedi di tre pinnacoli di gesso, su cui si ergono la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio e il Santuario del Monticino. Il centro storico conserva intatto il suo fascino con viuzze acciottolate, scalinate nel gesso e la celebre Via degli Asini, strada coperta e sopraelevata. Tra i luoghi religiosi spicca la Pieve di San Giovanni in Ottavo (o del Thò), basilica romanica risalente all’VIII secolo. La gastronomia locale è un vero punto di forza. Protagonista assoluto è l’olio extravergine di oliva DOP Brisighello, premiato per la sua qualità. Accanto ad esso, troviamo salumi prodotti da carni di Mora Romagnola, razza suina autoctona, e il Carciofo Moretto, tipico dei calanchi, consumato crudo o conservato. Completano l’offerta i vini del territorio: Sangiovese DOC e Albana di Romagna DOCG, eccellente anche nella versione passita.
Sutera è un affascinante borgo della Sicilia interna, incastonato in una rocca divisa da una fenditura leggendaria, la “jacca”, che secondo la tradizione si formò all’ultimo respiro di Cristo. Il centro storico, dal forte impianto medievale, conserva importanti testimonianze artistiche e religiose, come la Chiesa di Sant’Agata e il Santuario di San Paolino, che domina il paesaggio dai suoi 823 metri di altezza. Di rilievo anche il quartiere Rabato, di origine araba, con vicoli stretti, case in gesso e un’atmosfera autentica. La gastronomia riflette l’incontro tra culture mediterranee: da provare il cous cous di mare, eredità araba, e le “genovesi”, dolci di frolla ripieni di crema. Tra i salati, da non perdere le “mbriulate”, rustici tipici farciti con verdure. Il tutto accompagnato da ottimi vini locali.
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