Nel cuore dell’Umbria, il borgo di Orvieto non è solo un luogo affascinante da visitare, ma anche una meta enogastronomica di tutto rispetto. Abbiamo selezionato per voi tre ristoranti dove mangiare a Orvieto, dove i prodotti del territorio sono interpretati con sapienza, creatività e gusto.
Segnalato e premiato da guide prestigiose, I Sette Consoli è guidato dalla chef Anna Rita Simoncini che della sua cucina dice: “non è una lista di ingredienti o una dimostrazione di abilità tecniche: è il racconto del paesaggio umbro e delle nostre passioni”. Non c’è quindi ricerca dell’innovazione a ogni costo, o di tecnicismi fini a sé stessi. Da I Sette Consoli le parole chiave sono eleganza, semplicità e alta qualità. La cucina di Anna Rita Simoncini è prettamente legata al territorio e ai prodotti locali, ma c’è spazio anche per il pesce; mentre la cantina conta circa 900 etichette. In questo periodo, in carta, troviamo l’acclamato “Uovo morbido, crema di patate, crumble di Pecorino, carciofi in padella e pancetta croccante”, ma anche i cappelletti orvietani in brodo (nella foto in apertura), le pappardelle al ragù di cinghiale o la faraona al tartufo nero.
Lingua e cuore con cipollotto marinato al curry, Da Gregorio (foto: facebook.com/ristorantedagregorio)
La Guida Michelin lo ha inserito nei Bib Gourmand, il riconoscimento che viene assegnato ai ristoranti che offrono il miglior rapporto qualità prezzo. Da Gregorio rientra inoltre nella classifica 50 Top Italy – Trattorie e Bistrò Moderni. Favorevoli le critiche da ogni parte: si parla bene sia della carta dei vini sia della scelta delle materie prime, sempre locali, alcune (le verdure dell’orto) autoprodotte. Ottima la selezione di primi piatti, dove spiccano le paste fresche fatte in casa, con condimenti originali, seppure legati alla tradizione, le verdure e i dolci, anch’essi home made.
Le cicale (frittelle con i fiori di zucca) della Locanda Orvieto Agriturismo (foto: facebook.com/locandaorvieto)
Primo locale nella classifica di TripAdvisor, la Locanda Orvieto Agriturismo propone una cucina del territorio, basata su materie prime attentamente selezionate secondo la filosofia del chilometro zero, molte delle quali prodotte nell’annessa azienda agricola. Il menù varia di frequente, con alcuni must have che non mancano mai in carta. Tra questi gli “umbricelli” (pasta fresca fatta a mano) con sugo di cinghiale, le tagliatelle al tartufo, l’agnello a scottadito e le verdure dell’orto.
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