3 ristoranti dove mangiare ad Alba in un weekend d’autunno nelle Langhe

Matteo Cicarelli  | 29 Set 2025

Raggiungere Alba significa addentrarsi consciamente all’interno di un sogno. Man mano che ci si avvicina si percepisce un’aria magica, le torri che svettano da lontano diventano pian piano sempre più definite e tutt’intorno le dolci colline sono attraversate da lunghi filari di vite, che con i loro colori gialli e rossi catturano l’attenzione. Appena si varca la porta d’accesso, si compie un salto indietro nel tempo. Per esplorare questa città, di antica origine romana, ci si deve perdere tra le sue vie. Il percorso ideale inizia da via Maestra, il cuore pulsante del borgo, dalla quale è possibile ammirare antichi palazzi e boutique caratteristiche. Da qui è obbligatorio raggiungere piazza Risorgimento, dove si trova la Cattedrale di San Lorenzo. Si tratta di uno degli edifici più importanti, costruito nel 1486 e nel corso dei secoli oggetto di varie ristrutturazioni. Un’altra tappa obbligatoria è rappresentata dalle Torri, una delle principali attrazioni. Tanto che Alba viene soprannominata la “città delle cento torri”. Le più importanti sono Torre Sineo e Torre Astesiano,  che svettano nel cielo come guardiani di una storia secolare. Per comprendere al meglio il fascino e il segreto di questo borgo è necessario fare un tour nell’Alba sotterranea. Il momento ideale per visitare questo gioiello incastonato nelle Langhe è l’autunno. In questo periodo dell’anno si tiene la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco, un evento che richiama visitatori da tutto il mondo. In questo scenario incredibile, prende vita un viaggio culinario indimenticabile.

I sapori dell’autunno ad Alba


Impossibile visitare queste terre senza cedere alle tentazioni della tavola. Qui, niente deve essere fatto di fretta, è obbligatorio assaporare ogni momento e prendersi il giusto tempo per gustare la tradizione enogastronomica di Alba. Questo borgo ha tantissimo da offrire, ma i suoi gioielli più preziosi sono: il tartufo bianco e i vini (dal Nebbiolo al Barbera). Non si può andare via senza aver assaggiato i tajarin al tartufo, sottilissime tagliatelle realizzate con 40 tuorli per ogni chilo di farina. Sono tantissime le pietanze tradizionali: la carne cruda all’albese, il vitello tonnato, i ravioli del plin accompagnati da corposi sughi di carne, la bagna cauda e la finanziera. Il tutto deve essere per forza accompagnato da un calice di Nebbiolo, Dolcetto, Barolo o, ancora meglio, un Barbera d’Alba DOC, vino robusto e generoso. Non mancano naturalmente i dolci: il bunet, il tipico budino al cacao, e gli amaretti. Spesso, però, le protagoniste dei dessert sono le Nocciole del Piemonte IGP che vengono usate per torte, creme e, soprattutto, per i leggendari gianduiotti.

I 3 ristoranti per un weekend d’autunno indimenticabile ad Alba

Piazza Duomo

Indirizzo: Piazza Risorgimento, 4, 12051 Alba CN
Se si passa ad Alba, e se ne hanno le opportunità, non ci si può esimere da una tappa presso uno dei ristoranti tristellati italiani. Questo locale, guidato dallo chef Enrico Crippa, permette di vivere una vera e propria esperienza sensoriale. La cucina è un inno alla biodiversità delle Langhe. La tradizione enogastronomica del territorio viene reinterpretata con grande creatività. 

Trattoria La Piola

Indirizzo: Piazza Risorgimento, 4, 12051 Alba CN
Questo locale rappresenta la quintessenza della cucina tradizionale. È una tappa imperdibile per chi desidera immergersi nell’anima più autentica e calda della cucina albese. L’ambiente è rustico e vivace, con tavoli di legno e un menu che è una dichiarazione d’amore per i piatti della nonna. Qui si trovano i grandi classici come gli agnolotti del plin, la finanziera e il bollito con le immancabili salse. 

Osteria dell’Arco

Indirizzo: Piazza Michele Ferrero, 5, 12051 Alba CN
L’ambiente è caldo e accogliente, con legno e mattoni a vista che creano l’atmosfera giusta per un pranzo autunnale. Chiunque desideri assaggiare i piatti come tradizione comanda si trova nel posto giusto. Qui è obbligatorio assaggiare i plin al sugo d’arrosto, il brasato al Barolo e le uova al tegamino con tartufo bianco. La carta dei vini è ricchissima, con una selezione che valorizza piccoli produttori locali. È il luogo perfetto per riscoprire i sapori genuini del territorio.
[Foto copertina solo uso editoriale @Betofoto / Shutterstock]

Matteo Cicarelli
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