Cotto e mangiato da millenni, DOP dal 2003 e buono da sempre, il pane di Altamura è un prodotto genuino come pochi, della provincia di Bari.
Fatto con semola di grano duro rimacinata che proviene da soli 5 comuni (Altamura, Gravina di Puglia, Poggiorsini, Spinazzola e Minervo Murge) e cotto ogni mattina nei limiti del comune di Altamura, questo tesoro è unico nel suo genere (e nella forma).
La sua forma caratteristica si chiama u sckuanète (pane accavallato) ed è sempre la stessa: la sua storia, rintracciabile sin da Orazio nel 37 a.C., è profondamente impastata con le usanze locali dove la preparazione del pane era un atto comunitario che fino a metà anni ‘50 faceva sentire, come fosse musica, l’annuncio del fornaio all’alba della cottura del pane.
Questo perché era impastato fra le mura domestiche ma cotto nei forni pubblici: il fornaio marchiava il pane con le iniziali del capo famiglia, per poi infornarle.
Detto questo, se siete di passaggio nelle vicinanze di Bari o avete ricevuto il pacco da giù e siete abbastanza fortunati da averlo fra le vostre mura, avete diverse opzioni per fare l’amore con il sapore. Qui ve ne proponiamo 5, per usi e consumi più disparati.
Partiamo dalle cose semplici: che ne direste del Bocon du diable? Nulla di sacrilego, ma anzi, parliamo di un accostamento divino: dovrete unire il Lardo d’Arnad, un affettato delicato e profumatissimo altoatesino, adagiandolo a fette sottili su una fetta di pane di Altamura leggermente tostato, aggiungendo aglio e miele di castagno. In sintesi, come sempre, se avete degli ingredienti di qualità basta valorizzarli senza fare troppi miscugli: potreste fare la stessa cosa col caciocavallo podolico o con ciò che di meglio avete.
Una sorta di lasagna preparata con fette di Pane di Altamura invece della pasta, alternando diversi ingredienti e poi cotta in forno fino a doratura. Per fare la strata vi servono 400 g di pane a fette. Soffriggete 2 cipolle medie (affettate fine) in olio evo e aggiungete a fine soffritto 200 g di prosciutto cotto a strisce, saltandolo leggermente. In una ciotola sbattete 6 uova e 250 ml di latte, aggiustando di sale e pepe, per poi incorporare 300 g di formaggio grattugiato (o a cubetti). Ungete una teglia rettangolare con un po’ d’olio e componete la strata alternando pane, il mix di prosciutto e cipolle e poi uovo e formaggio. Finite con le uova, però, poi cuocete in forno preriscaldato a 180°C per 30-40 minuti comprendo con l’alluminio, e scoprite gli ultimi 10 minuti per far dorare la superficie. Servite con un sacrosanto Primitivo di Manduria, pugliese e corposo.
La panzanella pugliese è una variante del classico piatto toscano, arricchito dal caratteristico Pane di Altamura. Questa versione meridionale mescola pane raffermo bagnato e strizzato, con pomodori freschi, cetrioli, cipolle rosse, e basilico, il tutto condito con olio extravergine di oliva, aceto, sale e pepe. La croccantezza del pane di Altamura, unita alla freschezza degli ortaggi, crea un equilibrio perfetto di sapori e consistenze.
Se invece il vostro pane di Altamura, contando anche la sua ben nota tenacia nella conservazione, è diventato raffermo (ossia “vecchio”, ma per quanto sia un peccato, può capitare), potreste farci la pasta ca muddica atturrata. Questa ricetta trasforma il pane in una deliziosa mollica croccante, abbinandola a sapori autentici siciliani per un primo piatto che dire saporito è dire poco. Un modo perfetto per valorizzare ogni ingrediente, anche quello più “umile”.
Ricetta ufficiale del Consorzio stesso, se disponete del pane raffermo potete fare anche così: abbrustolite 8 fette di pane di Altamura. In una padella con olio, fate uno strato con il pane e aggiungete scamorza, ventresca, pomodorini spezzettati, un filo d’olio, origano e basilico. Coprite con un’altra fetta di pane e versateci sopra 2 uova sbattute e inforna brevemente fino a che l’uovo si rapprende e il formaggio fonde.
Detto questo, se volete fare un altro buon uso del Pane di Altamura e avete voglia di dessert, c’è sempre lei in formato convenienza.
Crediti foto: panealtamuradop.it; tutti i diritti riservati.
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