5 ristoranti vicino Firenze dove andare a pranzo la domenica per mangiare bene e sentirsi a casa

Marianna Di Pilla  | 27 Set 2025
Ristoranti intorno a Firenze

Trattorie di collina che difendono la tradizione, belvedere chiantigiani dove il vino fa da cornice, convivi carnivori organizzati come una festa, ristoranti panoramici su Firenze e tavole d’abbazia tra filari e cipressi. La domenica, a Firenze e dintorni, profuma di sugo lento, arrosti che riposano e bicchieri di Chianti che fanno luce nei bicchieri.

Indirizzi da segnare in agenda

È il giorno in cui la cucina toscana si prende tutto il tempo che merita: crostini dal carattere deciso, paste tirate a mano, bistecche nate per la condivisione. Ecco 5 ristoranti a portata di gita — tra colline, abbazie e borghi del Chianti — in cui il pranzo domenicale ha tutto un altro sapore.

Trattoria Omero (Firenze, Pian dei Giullari), tradizione cittadina con vista sulle colline

A pochi minuti dal centro, sulle curve gentili del Pian dei Giullari, Omero è una trattoria storica che conserva tutto il bello di una tavola familiare: ambiente caldo, servizio che accompagna, ricette che non cedono alle mode. La cucina tipica toscana trascorre tra crostini neri, paste “della nonna”, ragù ricchi e carni in cotture impeccabili; quando la stagione chiama, arrivano i funghi, l’olio nuovo, le zuppe che profumano di camino. La cosa importante, per la nostra domenica, è che Omero è aperto anche a pranzo la domenica (12:15–14:30), con lo stesso orario tutti i giorni: un’informazione rara e preziosa in città, utile per chi non vuole sorprese al momento di prenotare.
Perché andarci: per sedersi nella Firenze “alta” senza perdere l’anima schietta della trattoria, con porzioni oneste e un’attenzione sincera al prodotto. Il bicchiere? Un Chianti Classico giovane per i primi, oppure una Riserva se in tavola arriva la bistecca: la cornice delle colline fa il resto.

Ristoro di Lamole (Greve in Chianti), pranzo di vigna, balcone sulle colline

C’è un punto del Chianti in cui il panorama pare disegnato a mano: Lamole, minuscola frazione di Greve, dove il Ristoro di Lamole si affaccia su un belvedere che vale il viaggio. La cucina è territoriale e luminosa: pici o tagliatelle ruvidi che afferrano il sugo, coniglio e arrosti “di casa”, verdure in stagione, dolci sinceri. E, soprattutto, una garanzia per la domenica: da marzo a novembre il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo (12:00–15:00), con orari riportati chiaramente sul sito ufficiale. Prenotate i tavoli esterni nelle giornate terse: l’orizzonte è un ingrediente in più.
Cosa aspettarsi: una carta che segue la stagione, una cantina che parla Chianti Classico con intelligenza e un servizio che ha il passo del luogo. In autunno, l’olio nuovo incontra zuppe e carni da forno; in primavera, l’erbaceo dei campi rinfresca la tavola. La domenica qui ha il gusto delle cose semplici fatte bene.

Officina della Bistecca (Panzano in Chianti), il convivio carnivoro con turno unico a pranzo

Se la vostra idea di domenica è condividere il tagliere e alzare i calici con i vicini di tavolo, l’indirizzo è uno: Officina della Bistecca, la “casa” di Dario Cecchini a Panzano. La formula è chiara, dichiarata e — soprattutto — organizzata per orario fisso: pranzo alle 12:30, turno unico, con menu prestabilito (anche vegetariano) servito in modo conviviale. L’ufficialità degli orari è riportata nella pagina di prenotazione, mentre la filosofia del locale e la proposta “dal naso alla coda” sono ben raccontate sul sito. È un’esperienza più che un semplice pasto, perfetta per gruppi di amici e famiglie dal buon appetito.
Cosa arriva in tavola: assaggi, tagli e cotture che esaltano l’animale intero, con pane, verdure, olio e vino “della casa” a completare l’esperienza. Se preferite una formula diversa ma sempre nella “galassia” Cecchini, la Solociccia si concentra sul pranzo con un percorso dedicato: una conferma in più che a Panzano la domenica si mangia di carne con serietà e allegria.

La Reggia degli Etruschi (Fiesole), cucina toscana su Firenze, tutti i giorni a pranzo

A Fiesole, a soli 7 km dal centro, la terrazza naturale su Firenze è La Reggia degli Etruschi: un ristorante panoramico dove la cucina toscana guarda negli occhi il Duomo. È un indirizzo “sicuro” per la domenica perché, stando alle informazioni ufficiali e alla pagina di contatto, il locale è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena (generalmente 12:30–14:00 e 19:00–22:00). La cornice — sale in pietra, affaccio sulla città, cantina ricca di rossi “importanti” — aggiunge alla tavola quel respiro da gita fuori porta anche quando siete a pochi minuti dal centro.
Cosa ordinare: crostini, pappardelle al cinghiale, bistecca e secondi alla griglia sono il canovaccio classico; la carta dei vini strizza l’occhio ai Super Tuscan e ai Chianti di riferimento, ideale per chi vuole festeggiare qualcosa (o semplicemente la domenica). Prenotare un tavolo con vista è l’idea migliore nelle giornate limpide.

Ristoro L’Antica Scuderia (Badia a Passignano), pranzo d’abbazia tra vigne e cipressi

Nel cuore di Badia a Passignano, tra filari storici e cipressi geometrici, L’Antica Scuderia è una tavola che unisce atmosfera e solidità di cucina. In carta sfilano i classici toscani — paste fresche, carni alla brace, cacciagione quando è il momento — con pane e pizza sfornati nel forno a legna e una selezione di vini che racconta bene il territorio. Per la domenica, la notizia utile è pratica: il ristorante è aperto a pranzo con orario 12:30–14:30 (e a cena 19:30–22:30), come indicato chiaramente sul sito ufficiale. La destinazione è perfetta per abbinare pranzo e passeggiata tra l’abbazia e i filari.
Il dettaglio che fa la differenza: il contesto. Qui ogni stagione ha un profumo diverso, e in autunno l’aria sa di vendemmia e legna. Il servizio ha il passo giusto per un pranzo domenicale “lento”, la sala miscela famiglie, coppie e tavolate di amici senza perdere ritmo. Se cercate un Chianti di riferimento, lasciatevi guidare: siete in uno dei crocevia storici del Classico.

Consigli pratici per un pranzo della domenica come a casa

L’autunno in questa parte di Toscana è un manuale di cucina “di sostanza”. Ai primi posti: pappardelle al sugo di cinghiale (o di lepre), ribollita e pappa al pomodoro quando i giorni si accorciano, arrosti e bistecca alla fiorentina servita al sangue, crostini ai fegatini, funghi e olio nuovo. Ogni indirizzo interpreta diversamente il canovaccio: Omero con il gesto classico della trattoria, Lamole con leggerezza da belvedere, Officina con un percorso strutturato sulla carne, Reggia in chiave panoramica, Antica Scuderia con il respiro di un borgo d’abbazia. Di seguito qualche consiglio utile per godervi l’esperienza e per non incorrere in brutte sorprese.
Verificate sempre la stagionalità delle proposte: molti piatti cambiano con il mercato. Prenotate: la domenica i tavoli con vista (Lamole e Fiesole) e le formule a turno unico (Officina della Bistecca) finiscono in fretta. Gli orari pubblicati online aiutano a organizzare bene la giornata. Partite con anticipo: strade panoramiche e borghi del Chianti invitano a rallentare — e a parcheggiare senza fretta. Cantine e passeggiate: a Badia a Passignano la camminata post-pranzo tra abbazia e filari è un classico; a Fiesole, un affaccio sul belvedere completa il pranzo cittadino.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


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