Anche nel mondo del cibo ci sono le mode, si sa. Basta ricordare le pennette alla vodka degli anni ’80, immancabili in ogni festa. Questo probabilmente sarà ricordato come il periodo del pistacchio, che si trova ormai ovunque dal dolce al salato.
Mode o non mode, nel corso degli anni ci sono stati dei cibi che sono stati capaci trasformare il loro status. Da cibi considerati riservati ai più poveri si sono trasformati in cibi iconici e immancabili nelle tavole dei ricchi. Uno su tutti? Le ostriche.
Scopriamo insieme quali sono questi cibi che hanno realmente ‘fatto i soldi’, partendo dal basso e arrivando sulle tavole degli aristocratici di tutto il mondo.
Tanto discusso per le pratiche poco etiche con le quali viene prodotto, il foie gras era un cibo riservato ai più poveri.
Già gli antichi egizi avevano capito che alimentando forzatamente le oche si potesse facilmente ottenere questo tipo di prodotto. Nel Medioevo era molto diffuso come fonte di grasso molto economica.
Quando divenne dunque cibo per ricchi? Durante il Rinascimento. A partire da quel momento, la sua posizione non è più cambiata (anche se non se ne parla sempre benissimo).
C’è chi lo ama e se ne fa grandi abbuffate e chi lo odia. Un piatto prelibato con pesce fresco lavorato sapientemente. Ma sapete che il sushi era la pausa pranzo economica degli operai giapponesi?
Nel corso degli anni il suo successo è stato planetario, come dimostra la diffusione sempre più corposa e capillare di ristoranti di sushi che propongono le formule all you can eat
Non mancano alternative extralusso dedicate a chi desidera una cena a base di sushi sì, ma rigorosamente di altissima qualità.
Il caviale era così economico da essere servito gratuitamente per accompagnare i drink. Da questa abitudine il caviale si è progressivamente evoluto, soprattutto grazie al rapporto con il vino e l’abbinamento che se ne faceva a vini molto costosi.
Il motivo del suo successo è però da ricercare in una sorta di colpo di fortuna. A New York agli inizi del ‘900 ci fu un grande crollo della popolazione di storioni, pesce dal quale si produce il caviale, e questo fece alzare il prezzo alle stelle. Un aumento del prezzo coincise con l’elevazione del caviale da alimento economico a cibo riservato a pochi, ricchi eletti.
Pregiata quanto costosa, è probabilmente la carne più costosa al mondo che può arrivare anche a 1000 euro al chilo.
Non è però sempre stato questo il prezzo della Wagyu, che in America e in Europa era considerata di scarso valore perché frutto dell’incrocio tra diverse razze di manzo giapponese. Solo negli anni ’80\’90 la sorte di questa carne cambiò radicalmente e si iniziò a commercializzarla come carne di altissima qualità.
Avreste mai detto che l’astice era originariamente il pasto di carcerati e servitù?
Il nome con cui venivano chiamate non rimandava di certo a qualcosa di appetitoso: erano infatti note come “scarafaggi di mare”.
Con il passare degli anni però il numero degli astici diminuì sempre di più e, un po’ come successo per l’astice, la sempre minore reperibilità ne fece aumentare il prezzo trasformandole in cibo di lusso. Oggi è l’ingrediente imprescindibile di uno dei primi piatti di mare più amati di sempre, le linguine all’astice.
Giunti alla fine di questo viaggio, ci troviamo ancora una volta davanti a un prodotto che veniva servito come snack ai bar.
Nel diciannovesimo secolo le ostriche erano vendute come cibo di strada, e fu questo a farle conoscere sempre di più e a renderle sempre meno disponibili sul mercato.
Oggi le ostriche possono costare anche 90 euro per singolo pezzo.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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