Ci sono 5 italiani tra i 100 migliori formaggi al mondo

Francesco Garbo  | 22 Apr 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
Formaggi migliori al mondo, tra i primi 100 5 sono italiani

Se pensiamo ai prodotti di eccellenza casearia italiana sicuramente i formaggi sono tra i primi che ci vengono in mente. Ed è un’eccellenza che pare essere riconosciuta anche oltre i confini nazionali.
Nella classifica dei 100 migliori formaggi al mondo stilata da TasteAtlas, guida online che raccoglie ricette tipiche e recensioni da tutto il mondo, compaiono 5 formaggi italiani e in ottime posizioni. Non c’è da sorprendersi del risultato considerando che in Italia si contano più di 300 varietà di formaggio e oltre 500.000 tonnellate di formaggio esportate in tutto il mondo.

I 5 formaggi italiani nella top 100

  1. Parmigiano Reggiano


Bellissimo pezzo di Parmigiano su un tagliere di legno
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio DOP a pasta dura prodotto con latte crudo nelle zone dell’Emilia Romagna, Modena, Parma, Bologna e Mantova. La necessità di conservare nel tempo il formaggio fa nascere questo prodotto che stagiona per almeno 12 mesi prima di poter essere degustato. Il passaggio in salamoia e la forma grande sono tutti dettagli studiati dai monaci per conservare quanto più possibile questo tipo di formaggio.
Dal Medioevo ad oggi il Parmigiano Reggiano non ha cambiato la sua tecnica di produzione. Il sapore ricco del Parmigiano ben si abbina grattugiato sulla pasta, sulle minestre ed è fondamentale nella realizzazione del pesto.

  1. Gorgonzola


Questo formaggio DOP prende il nome dall’omonima città della provincia di Milano. La nascita del Gorgonzola si deve probabilmente ad uno sbaglio di un casaro. Presenta una pasta dura con la caratteristica erborinatura dal colore blu, verdognola. Per ottenere il gusto così intenso la stagionatura non deve essere inferiore agli 80 giorni.
Il sapore del Gorgonzola deriva dall’azione fondamentali dei lieviti che creano un prodotto unico e per molti irresistibile. Tanti gli usi in cucina, consumato semplicemente spalmato sul pane o utilizzato per preparare salse per pasta, risotti o secondi piatti.

  1. Burrata


Simile alla mozzarella almeno visivamente, contiene un ripieno gustoso di panna e pasta filata. La nascita della burrata si deve all’esigenza di un casaro di non buttare il latte. Infatti nel ‘900 un casaro rimasto bloccato a causa della neve in masseria senza poter vendere il latte, ebbe l’idea di creare un prodotto sfruttando le sue conoscenze. Da quel momento in poi la burrata fu apprezzata sempre di più fino ad arrivare oggi a conquistare il terzo posto in classifica. Il peso della burrata può variare dai 100 grammi fino a 1 kg mentre lo spessore dello strato esterno oscilla intorno ai 2 millimetri.

  1. Stracchino


Formaggio a pasta molle che viene solitamente consumato spalmandolo sul pane. Il gusto è delicato, cremoso e ben si abbina alla piadina romagnola. Nell’etimologia del nome è nascosto l’ingrediente principale di questo formaggio, infatti lo stracchino viene prodotto da latte di vacche “stracche” cioè stanche dal rientro dall’alpeggio. La stagionatura è molto breve ed è di una settimana.
Simile ma non uguale è la crescenza che è un formaggio di latte intero pastorizzato. Anche qui l’etimologia del nome ci racconta la sua storia, infatti si chiama crescenza perché è un formaggio che “cresce” uscendo dalla forma dello stampo grazie alla stagionatura intorno ai 20 giorni.

  1. Mozzarella di Bufala Campana


La mozzarella di bufala è probabilmente il simbolo della Campania. Parente stretta della mozzarella di latte vaccino è molto più saporita e dalla consistenza più tenace, una buona mozzarella di bufala infatti deve risultare quasi croccante al morso.
La mozzarella andrebbe mangiata il giorno stesso in cui viene prodotta per essere gustata al meglio, nel caso non fosse possibile è sconsigliato mangiare la mozzarella fredda di frigo, preferibile farla stemperare a temperatura ambiente almeno un’ora.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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