Roma accentra su di sé tutte le attenzioni, ma anche le cittadine che si trovano nei suoi dintorni hanno tanto da offrire. A meno di mezz’ora dalla Capitale si trova Marino, uno dei più famosi dei Castelli Romani. Questo borgo arroccato su una collina, come un guardiano silenzioso, domina dall’alto la Città Eterna e, soprattutto, è la meta ideale per una gita fuori porta lontano dal caos e dalla frenesia cittadina. È in autunno che Marino rivela tutta la sua magia: i vigneti che lo circondano si tingono di colori caldi. Passeggiando per le sue stradine si respira un’atmosfera che mescola intimità e apertura: si passa da vicoli acciottolati e stretti a terrazzi in cui poter ammirare scorci unici. Soprattutto è impossibile non restare a bocca aperta davanti ai reperti storici come le torri della Fortezza dei Frangipane, inglobate nel tessuto urbano di Piazza Matteotti, e la Torre d’Ammonte, una torre di vedetta trecentesca situata nell’area del Parco dell’Acquasanta. Questo paese non offre solo bellezze architettoniche, ma anche una ricca tradizione enogastronomica.
[Foto solo per uso editoriale @ValerioMei / Shutterstock.com]
Marino ha una storia molto lunga, con insediamenti che risalgono all’epoca pre-romana. Nel Medioevo passò sotto il controllo di potenti casate nobiliari, fino a diventare una delle residenze più importanti della famiglia Colonna. Questa casata ne fece il proprio feudo per secoli, lasciando un’impronta indelebile nell’architettura e nel tessuto urbano. Infatti, uno dei palazzi principali, oggi sede del comune, prende proprio il nome di Palazzo Colonna, un edificio rinascimentale con imponenti scale che domina il centro storico. Perdendosi tra le viuzze è impossibile non imbattersi in piazza San Barnaba, dominata dalla Basilica di San Barnaba, costruita nel Seicento. Da qui, basta salire lungo il corso per raggiungere un altro punto nevralgico della cittadina: piazza Giacomo Matteotti, circondata da antiche torri medievali e dominata dalla maestosa Fontana dei Quattro Mori, costruita per celebrare la vittoria della cristianità nella battaglia di Lepanto (1571). Un altro celebre monumento di Marino, che in pochi conoscono, è il Mitreo, rinvenuto casualmente nella seconda metà del Novecento durante lavori di ristrutturazione in una cantina. Si tratta di un’opera archeologica importantissima, in quanto in Italia sono solo tre i mitrei (ovvero i luoghi di culto dedicati a Mitra) in cui è raffigurata la scena della tauroctonia, ovvero l’immagine di Mitra che taglia la gola al toro bianco. Qui, ogni inizio ottobre si celebra la Sagra dell’Uva, una festa unica, iniziata nel 1924, durante la quale si celebra la vittoria nella battaglia di Lepanto attraverso la sfilata di un corteo e performance di sbandieratori. Inoltre, in questa giornata, dalla Fontana dei Quattro Mori non sgorga acqua, ma vino.
Una gita a Marino non può concludersi senza sedersi a tavola. Il protagonista indiscusso è il vino, in particolare il Bianco DOC dei Castelli Romani, l’accompagnamento perfetto per i prodotti della cucina locale. Accanto al vino, regna incontrastata la porchetta, una vera istituzione: carne succulenta, aromatizzata con sale, pepe, aglio e rametti di rosmarino, cotta lentamente in forno a legna fino a quando la pelle diventa perfettamente croccante. Non mancano le tipiche specialità romane come i fagioli con le cotiche, la coda alla vaccinara e la cacio e pepe.Il fiore all’occhiello della tradizione enogastronomica di Marino sono i dolci come le ciambelle al mosto e le ciambelline al vino. L’autunno è sicuramente il momento migliore per visitare Marino, perdersi tra i suoi vicoli e assaggiare le specialità enogastronomiche.
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