Sono queste le delizie del vero street food palermitano: quante ne conosci?

Francesco Garbo  | 16 Giu 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti

Palermo è la quinta città italiana numero di  per abitanti e quella che racchiude in se la maggiore stratificazione di civiltà della storia europea, incorniciata in uno scenario del tutto unico nel mediterraneo. Qui lo street food è una vera e propria tradizione da secoli, il mangiare in strada è una delle abitudini più comuni tra gli abitanti locali. Questa città e dominata da forti contrasti ma offre uno straordinario patrimonio di bellezza.

Un intreccio di varie storie

Per attraversare i numerosi strati di storia che caratterizzano la città, bisogna partire dal porto. Qui le navi erano di casa già nell’epoca dei fenici e furono i greci a dargli il nome che ancora oggi porta da Pan ormos che significa ampio porto. Da qui partono le tracce che svelano la lunga dominazione araba, la via degli emiri fino al castello della Zisa che per un attimo ci fa sentire a Istambul con la sua architettura elegante. L’intreccio di culture rimane anche negli antichi mestieri che ancora oggi si praticano come seggiai e impagliatori.

L’estetica araba si fonde poi nel medioevo palermitano con la cultura normanna. Il monumento più rappresentativo di questo periodo è la sontuosa cattedrale costruita tra il 1000 e il 1200, ma anche il palazzo reale che oggi è la sede della regione siciliana e la chiesa della martorana da cui prendono il nome i famosi e coloratissimi fruttini alle mandorle, nati qui grazie a una ricetta tramandata dalle suore. Probabilmente non esiste in tutto il mondo una città capace di offrire una così ricca contaminazione culturale in cui il dialogo tra civiltà cristiana e islamica sia stato così tanto profondo.

Non solo contaminazioni ma anche conflitti come quello tra i cristiani e i mori raccontato attraverso la saga dei paladini di Francia contro il feroce Saladino. Storia che spesso si trova dipinta sui carretti tradizionali e rappresentata negli spettacoli dei pupi, delle ganci marionette con armatura in metallo. Ma Palermo non è stata solo greca, punica, romana, bizantina, araba ma anche sveva e angioino fino all’arrivo degli spagnoli che hanno portato qui il barocco che ancora oggi sembra dominare il centro storico della città.Stupendo l‘orto botanico di Palermo con una complessità di flora rara da trovare in Europa. Qui si trova un albero gigante, un ficus arrivato qui. a metà dell’800, divenuto oggi l’albero più grande d’Europa.

Cosa mangiare a Palermo

Come anticipato all’inizio dell’articolo lo street food qui è una vera e propria arte nata  grazie alla maestria e all’ingegno dei macellai che sono riusciti a creare piatti, ancora oggi famosi e molto richiesti, con gli scarti della macelleria. Ecco allora U pane ca meusa, ovvero il pane con la milza. Un cibo di strada nato più di 50 anni fa ma con origini medioevali quando gli ebrei palermitani che lavoravano nella macelleria venivano ricompensati con le interiora che rivendevano farcite insieme a pane e formaggio. Tra le specialità palermitane il crocchetta di patate con mentuccia, caratteristico marchio di quella palermitana. Poi le panelle con la farina di ceci e l’arancina al ragu con i piselli o con burro, prosciutto e mozzarella.

Tra i dolci immancabili i cannoli, la cassata sia nella variante più nota sia al forno, una sorta di crostata che racchiude al suo interno ricotta zuccherata con gocce di cioccolato. Questo tipo di cassata è in realtà quella originale, una versione molto più antica di quella oggi famosa, risalente agli arabi. Poi ancora la brioche con il tuppo e la granita, che spesso vengono servite insieme.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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