Tra le strade di Samarcanda, antica perla della Via della Seta e città gioiello dell’Uzbekistan, si trova un vero e proprio tesoro culinario che conserva il sapore di una cultura millenaria: il pane di Samarcanda.
Pane di Samarcanda, cottura nel tandyr
Il pane di Samarcanda, al contrario di quello che potrebbe far pensare il nome, non è un semplice pane, ma una viva testimonianza della cultura di una delle città più antiche del mondo, fulcro di civiltà e scambi commerciali. Questo pane, conosciuto localmente come “obi non” o “lepeshka”, è profondamente radicato nelle tradizioni di ogni abitante di Samarcanda. Caratterizzato da una forma che ricorda una grande ciambella schiacciata al centro, il pane di Samarcanda è contraddistinto da una crosta croccante e un interno morbido e intensamente aromatico. Ciò che lo rende rinomato in tutto il mondo, è il fatto che si dice che questo pane possa conservare intatta la sua freschezza fino a 3 anni, grazie a metodi di cottura e conservazione antichissimi, tramandati di generazione in generazione.
Il segreto della straordinaria longevità del pane di Samarcanda e del suo sapore inconfondibile, risiede nei suoi semplici ma rigorosamente locali ingredienti: farina, acqua pura, sale e lievito. L’impasto di questo pane è un vero e proprio rito che segue ritmi antichissimi, in cui ogni fase, dalla lievitazione alla modellazione, rispetta tempi e metodi strettamente tradizionali. Prima di essere cotto e fissato sulle pareti roventi del tandyr, un forno d’argilla alimentato a legna, il pane di Samarcanda viene delicatamente spennellato con acqua. Il forno tradizionale tandyr, conferisce al pane un caratteristico e delicato sapore affumicato e la tipica consistenza che va dal morbido interno a una crosta piacevolmente croccante.
Pane di Samarcanda appena sfornato
Si narra che l’origine del pane di Samarcanda risalga ai tempi degli antichi imperi che commerciavano lungo la Via della Seta e la sua storia è profondamente legata alla storia di Samarcanda stessa. Tra le vie affollate della città, nei bazar o nei bellissimi cortili, non è raro sentire racconti su come il pane di Samarcanda abbia giocato ruoli cruciali nelle vite dei suoi cittadini. Se avete la mezza idea di preparare il pane di Samarcanda a casa vostra, sappiate che ciò è impossibile.
Infatti la storia forse più famosa legata al pane di Samarcanda, è quella dell’Emiro di Bukhara, che, innamoratosi del sapore unico di questo pane, tentò inutilmente di replicare l’antica ricetta nella sua corte. Nonostante i numerosi tentativi di mastri panettieri richiamati a corte da tutto il regno e nonostante l’utilizzo di ingredienti importati direttamente da Samarcanda, il pane non era mai lo stesso. Alla fine, si giunse alla conclusione che solo l’aria di Samarcanda era in grado di conferire quel gusto inimitabile. Una morale che sottolinea il profondo legame tra il pane e la sua terra natìa.
Mercato di Samarcanda
Date le sue origini antichissime e avendo sfamato intere generazioni, il pane di Samarcanda è simbolo di identità e orgoglio nazionale. Durante le festività, le famiglie si riuniscono attorno a questo pane celebrando la rinomata ospitalità dei cittadini di Samarcanda e la loro generosa condivisione. Visitare Samarcanda e non provare il suo pane sarebbe come passare accanto a un tesoro senza riconoscerlo. Il pane di Samarcanda è un modo per connettersi profondamente con la storia, la cultura e la gente di questa affascinante città, un esempio straordinario e una testimonianza di come il cibo, anche quando si tratta di un “semplice” pane, possa divenire un ponte tra passato e presente, ma anche arte, cultura e storia, tutto in un solo morso.
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