Le bollicine francesi sono da sempre il simbolo del lusso e dell’eleganza nei grandi pranzi e cene. Ma il loro abbinamento non è così scontato come sembra…
Quando pensi al lusso e all’eleganza non puoi che rivolgere lo sguardo allo champagne. Il vino DOC francese (ma meglio sarebbe dire AOC, abbreviazione della terminologia Appellation d’origine contrôlée) più famoso nel mondo è infatti ormai da secoli il vero portabandiera dello stile e della joie de vivre transalpina, e non c’è ragione per cui non debba essere così.
La vinificazione dello champagne ha una storia piuttosto antica, che viene fatta risalire alle abbazie francesi del Medioevo, ma fu Don Pierre Pérignon, un monaco benedettino, a codificare una vera e propria strategia per imbottigliare le bollicine che oggi tutti conoscono con il nome di champagne.
Forse si è trattato di un errore durante una vendemmia, oppure è vero che Pérignon era un perfezionista. Fatto sta che alcune delle sue idee sono utilizzate ancora oggi: la scelta delle uve Pinot nero, la sostituzione del legno con il sughero per la creazione dei tappi, l’impiego di un supporto (gabbietta) in metallo per bloccare in sede il tappo, spinto dalla forte pressione sviluppata in bottiglia dalla rifermentazione.
Oggi lo champagne è prodotto con uve Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier, secondo il metodo champenoise. Vi sono numerosi brand conosciuti in tutto il mondo, che realizzano delle vere e proprie eccellenze enologiche, in bottiglie di innumerevoli forme. Se la più conosciuta e apprezzata è la Magnum, che equivale a 1,5 litri di champagne, la bouteille classica è da 0,75 litri mentre la Mathusalem contiene 6 litri di questo prezioso vino e la Melchizédec raggiunge addirittura i 30 litri!
Che sia la nascita di un figlio o un matrimonio, la laurea o un grande successo professionale, celebrare una buona notizia con una bottiglia di champagne è un classico della tradizione mondiale. Lo sanno bene marchi come Dom Pérignon, Louis Roederer, Drappier e Moët & Chandon, alcune delle varietà di champagne più consumate e apprezzate dai consumatori di tutto il mondo.
Ma veniamo a un aspetto fondamentale della degustazione di questa “preziosa linfa”: come si abbina lo champagne in tavola? Scelta conservatrice ma di sicuro impatto scenico è quella di servirlo, rigorosamente nei bicchieri flûtes (stretti e molto alti, in vetro cristallo), insieme al caviale e alle ostriche. Il caviale, ovvero le uova di storione, va scelto in base al colore e all’occasione d’uso. Il più costoso, il caviale Almas, viene venduto a prezzi medi di ventimila euro al chilogrammo ed è caratterizzato da un colore bianco perlaceo. Tipicamente mediterranee, ma molto diffuse anche sulle coste statunitensi, le ostriche hanno un sapore salmastro che ben contrasta con la dolcezza e il perlage persistente dello champagne.
Se ostriche e caviale sono una valida entrée al pasto, lo champagne continua a dare il meglio di sé anche con le altre portate, soprattutto in un pranzo all’italiana. In questo caso può ben essere abbinato a un risotto ai gamberi o un delicatissimo milanese con zafferano. Sempre con il pesce valorizza e arricchisce il palato dei gamberoni, dell’aragosta e dell’astice, così come di una freschissima insalata di calamari.
Altro abbinamento tipicamente francese è quello tra formaggio e champagne, ma a patto di selezionare dei formaggi che restituiscano un equilibrio armonico. Si scelgono in questo caso formaggi a pasta soffice, preferibilmente di capra, dal sapore delicato e rigorosamente non affumicati. Se si preferisce invece la carne, non si può che virare sull’agnello o il foie gras, la cui delicatezza fa da contraltare alla maturità del vino.
Concludete ogni pasto che si rispetti a base di champagne insieme a dei dolci di frutta o cioccolato: sarà il modo migliore per brindare alla salute dei commensali!
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