Se siete amanti delle vacanze selvagge e lontane dalle rotte classiche del turismo della domenica, se sapete stupirvi come bambini di fronte a un capriolo che corre o se amate le spiagge deserte e silenziose, l’Abruzzo è probabilmente la regione per eccellenza che può regalarvi tutto questo, soprattutto perché non ve lo sareste mai aspettato. Quali sono in Abruzzo i luoghi da visitare per una vacanza on the road?
Con il suo territorio vario tra la costa e gli interni, con un ottimo sistema di comunicazione tra i vari centri urbani, senza tralasciare un’articolazione accurata e curata delle strade extraurbane, utili per raggiungere anche i borghi più sperduti, l’Abruzzo è sempre di più la scelta di chi vuole vivere un turismo on the road, slow e in mezzo alla natura, magari in bicicletta per un cicloturismo consapevole, oppure in camper, per godere di ogni angolo raggiungibile e guardare le stelle ad occhi in su nelle notti d’estate.
Si sa che il mare Adriatico non ha mai avuto appeal, se non da metà stivale in giù: colpa della tipologia di acque interne, costrette tra le coste italiane e quelle croate, e colpa di un turismo più familiare che da sempre caratterizza la costa adriatica, soprattutto quella romagnola e marchigiana. Poi invece basta spostarsi un poco dagli itinerari standard e farsi guidare dalla curiosità per scoprire paesaggi incantevoli proprio per la loro unicità: tra questi, la Costa dei Trabocchi, che sulla costa abruzzese si estende da Francavilla a Mare fino a San Salvo, nella provincia di Chieti.
Uno dei tratti più belli e autentici del litorale adriatico, è un susseguirsi di calette rocciose, insenature dalle acque cristalline e verdi, spiagge di sabbia completamente deserte e selvagge. Non solo paesaggio costiero, però, perché basterà spostare lo sguardo verso l’entroterra per vedere distese di vigneti e di ulivi a lambire le colline, quelle stesse che producono, infatti, ottimi vini e olii extravergini di oliva.
Lo stretto rapporto dell’Abruzzo con la cultura e storia albanesi ha origini antiche, che risalgono al XV secolo d.C., a causa dell’avanzata dell’Impero Turco. Si intensifico poi nei secoli successivi, quando il Regno di Napoli patrocinò l’assegnazione di numerosi lotti terrieri alle comunità albanesi divenute nel tempo stanziali: nacquero così le Comunità di Arberia, dette anche Villaggi Arbëreshë, in Abruzzo ma anche in Campania, Basilicata, Puglia, Sicilia, Calabria e Molise.
Tra queste Villa Badessa, un piccolo villaggio datato 1703 che si trova in provincia di Pescara, e che oggi raccoglie neppure 400 abitanti attorno a una piazza. Al pari di altre comunità arbëreshë, Villa Badessa (Badesha, in lingua balcanica) mantiene i riti di tipo bizantino e la lingua albanese, tanto da essere tutelata dalla legge nazionale nº 482 del 1999 a tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Sarà interessante passeggiare tra le bandiere albanesi sulle case, le scritte in doppia lingue e le sonorità atipiche delle persone che lì vivono.
Per una scelta di Abruzzo on the road, il giro dei tanti, tantissimi borghi medievali sparsi per tutta la regione non potrà lasciarvi indifferenti. Angoli e scorci da scoprire ad ogni curva, alzando lo sguardo sui promontori, o lasciando cullare la curiosità lungo tutto il panorama.
Non potete venire in Abruzzo senza passare da Rocca Calascio, uno dei simboli storico-architettonici di questa regione. A 1.460 metri d’altitudine, è costituita da un piccolo borgo medievale, con una parte alta, più antica, di cui rimangono solamente alcuni resti archeologici e una parte bassa, più recente e parzialmente recuperata, e da un castello, la Rocca appunto, tra i più elevati d’Italia.
Affacciata sull’altopiano di Campo Imperatore, Rocca Calascio vale un passaggio di una giornata, magari durante un’escursione al Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, splendida zona naturale di cui peraltro costituisce una delle principali mete turistiche, perché l’altezza la posizione permetteranno di godere di un panorama mozzafiato che si spinge dal gran Sasso fino alla Majella e al mare Adriatico.
Attiguo alla splendida Abbazia trecentesca di San Giovanni Venere, magnificamente affacciata davanti alla costa e alla foce del fiume Sangro e sorta probabilmente sui resti di un tempio pagano proprio dedicato a Venere, questo piccolo borgo medievale di poco più di 2000 abitanti è stato eletto tra i Borghi più belli d’Italia. Da visitare, la chiesa romanica di San Matteo, l’ottocentesco palazzo Comunale e il torrione dei Filippini (XIII secolo), che ancora oggi si affacciano sulla piazza principale. Rocca San Giovanni deve il suo fascino anche al fatto che sorge su di un colle roccioso che si affaccia su uno dei paesaggi più tipici di questa regione, nonché affascinante, ovvero la splendida Costa dei trabocchi.
In provincia dell’Aquila e con poco più di 100 abitanti, Santo Stefano di Sessanio riesce comunque a conquistarsi il titolo di gioiello di architettura medievale abruzzese, grazie alle piccole dimensioni ma anche ai perfetti equilibri dell’abitato. Viuzze strette da percorrere a piedi mentre si osservano le vecchie case e i gatti affacciati alle tante finestre. Varra la visita uno sguardo alle chiese di Santo Stefano Protomartire e di Santa Maria in Ruvo, e una salita alla trecentesca torre Medicea.
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