Tutti sanno che a Roma l’acqua del rubinetto è buonissima. Basti pensare che la città è una delle poche al mondo dove gran parte dell’acqua erogata dalla rete idrica non ha bisogno di trattamenti preliminari di potabilizzazione. Questo perché per circa l’85%, l’acqua di Roma proviene da sorgenti (la restante parte da pozzi e fonti di superficie) e presenta, già all’origine, eccellenti livelli qualitativi.
Passeggiando per le vie di Roma si incontrano frequentemente fontanelle che erogano ottima acqua potabile. I romani le hanno affettuosamente ribattezzate “nasoni”, per la forma del rubinetto, che ricorda quella di un lungo naso. Nel centro storico se ne contano circa novanta, alcune dei quali anche di valore artistico. Da qualche anno a questa parte, poi, ai nasoni si sono affiancate le Case dell’Acqua, un’evoluzione hi-tech delle fontanelle romane, dove oltre a bere – acqua liscia, ma anche frizzante – è possibile ricaricare i propri device elettronici e, nel frattempo, consultare i display digitali per ottenere informazioni di pubblica utilità.
Esistono numerose App che mappano le fontanelle, non solo a Roma, ma in tutta Italia. Acea, l’azienda che gestisce gli acquedotti romani, ne ha una sua: si chiama Waidy Wow e non solo permette di trovare il nasone più vicino, ma anche di avere informazioni sulla qualità dell’acqua. Non solo, l’azienda mette a disposizione degli utenti, sul proprio sito web, i dati aggiornati sulle caratteristiche organolettiche, chimiche e fisiche dell’acqua erogata nelle diverse zone della città.
Un nasone, la caratteristica fontanella tanto amata da romani e turisti
A stilare la “classifica” delle fontanelle d’Italia è stata, nel 2021, l’associazione Altroconsumo, che ha condotto un’indagine sull’acqua pubblica di 35 città italiane. Ne emerge un quadro confortante: ben 18 fontanelle tra quelle monitorate hanno ottenuto il massimo dei voti e, tra queste, il nasone di Piazza del Colosseo a Roma, da cui sgorga un’acqua ottima, secondo le indagini svolte dagli esperti.
L’Acqua Marcia si chiama così perché prende il nome dall’omonimo acquedotto, costruito nel 144 a.C. dal pretore Quinto Marcio Re. Se la rete idrica oggi è sicuramente più moderna, il curioso nome è giunto fino a noi. L’acquedotto Marcio è alimentato da sorgenti situate nella valle dell’Aniene e la sua acqua è, da sempre, nota per l’eccellente qualità. Tra le fontane di Roma è, infatti, nota la Fontana dell’Acqua Marcia, sulla via Nomentana. Un monumento che ha anche interesse storico, costruito nel 1900 e realizzato in travertino, la cui acqua è molto apprezzata dagli abitanti del quartiere e non solo.
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