Aglio Bianco Polesano DOP

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Territorio interessato alla produzione: Provincia di Rovigo nei comuni di Lendinara, Lusia, Castelguglielmo, Occhiobello, Fiesso, Pincara, S. Bellino, Frassinella, Fratta, Villamarzana, Canaro, Villanova di Ghebbo, Arquà Polesine, Costa, Polesella, Bosaro, Guarda V.ta, Pontecchio, Crespino, Villanova Marchesana, Papozze, Gavello, Ceregnano, Villadose, S.Martino, Pettorazza, Adria, Rovigo.

La storia: L’aglio è una pianta coltivata da tempi antichissimi, che ha trovato impieghi sia in cucina per le sue proprietà organolettiche, sia in medicina per la sua capacità di combattere malattie ed infezioni. Il maggior produttore mondiale di aglio è la Cina, in Europa è la Spagna. Nella provincia di Rovigo si coltiva il 90% dell’aglio veneto, e il 60% del prodotto nazionale. Dal 1991 al 2001 in Polesine, la superficie media coltivata ad aglio è stata di 640 ettari con una produzione media annua di 55.700 quintali. La produzione dell’aglio bianco polesano è iniziata ai primi dell’800 e si differenzia dall’aglio prodotto in altre aree e in altri paesi per le caratteristiche organolettiche, per la lunga conservabilità e per il particolare aroma. Al fine di aumentare e tutelare la produzione locale, date queste sue particolarità sempre più apprezzate dai consumatori, la Camera di Commercio di Rovigo ha richiesto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.

Descrizione del prodotto: L’aglio (Allium sativus) appartiene alla famiglia delle liliacee e il suo grosso bulbo sotterraneo è ricoperto da tuniche, nel cui interno stanno racchiusi numerosi bulbilli a forma di spicchi di colore biancastro. Il fusto della pianta, verde e liscio, sviluppa lunghe foglie appiattite ed i fiori, bianchi o rosa, sbocciano alla fine dell’estate.

Processo di produzione: Il clima ideale per la pianta è quello temperato e asciutto mentre il terreno di semina deve presentarsi ben dotato di sostanza organica e privo di ristagni d’acqua. La semina, che avviene nel periodo invernale, va fatta direttamente a dimora piantando i bulbilli (gli spicchi che compongono la testa dell’aglio), ad una profondità di 4-6 centimetri, avendo cura di tenere l’apice rivolto verso l’alto. La raccolta si esegue nei mesi di giugno e luglio quando le foglie della pianta cominciano a seccare. I bulbi vanno estirpati dalla terra con mezzi meccanici e poi messi ad asciugare al sole per alcune settimane, quindi vengono mondati e puliti per essere sistemati in confezioni di vario tipo come trecce o grappoli. Le trecce o i mazzi vanno conservati in luoghi asciutti e ben arieggiati alla temperatura di circa 10°C e un’umidità relativa del 45% / 60%; mentre l’eventuale conservazione in celle frigorifere va fatta a una temperatura compresa tra gli 0 e i +2°C.

Reperibilità: L’aglio bianco polesano è facilmente reperibile durante tutto l’anno nella zona di produzione, sia direttamente presso i produttori che presso i mercati al dettaglio.

Usi: L’aglio contiene una discreta quantità di vitamine e di sali minerali, soprattutto calcio e fosforo. Trova ampio utilizzo in cucina, per aromatizzare e insaporire piatti di ogni tipo, dalle zuppe alle salse, dai contorni agli arrosti.

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