Quarantasette virgola cinque centimetri di circonferenza.
Ah, e anche 1,245 kg di peso e 17,2 cm di lunghezza: furono queste le misure da record del campione di Riccio, l’aglione toscano che l’Associazione Aglione di Cortona presentò al Guinness World Records nell’anno in cui il mondo si fermò.
Altro che 90, 60 e 90: bianco, grosso e delicatone, l’aglione toscano, meglio conosciuto come Aglione della Valdichiana (o anche aglio elefante) è un peso massimo nel suo lignaggio.
Il signor Holmense degli Allium ampeloprasum, di norma, pesa dai 200 agli 800 grammi, con in media 5 etti a bulbo, 80 grammi a spicchio, ed un sapore delicatissimo “a prova di bacio”.
Conosciuto affettuosamente come il “gigante buono” delle colline della zona, l’aglione toscano sfoggia una buccia bianca tendente all’avorio che racchiude al suo interno sei bulbilli separati e carnosi in una forma quasi sferica e leggermente schiacciata ai poli, distintiva quanto le sue dimensioni.
Ma è nel sapore che l’aglione mostra il suo vero carattere. Che gusto ha l’aglione? L‘assenza di allina, l’elemento che conferisce all’aglio comune la sua tipica pungenza, lo rende straordinariamente dolce e digeribile.
Ciò lo rende una alternativa pungente all’aglio tradizionale proprio per chi cerca l’aroma e il gusto dell’aglio senza l’intensità che spesso ne scoraggia gli usi di larghe vedute tipici del prodotto al quale siamo abituati (e che tanto amiamo sulla bruschetta).
Come si cucina? Si cucina con dolcezza. L’aglione va tagliato fine e cotto a fuoco molto basso per rilasciare il suo sapore: non bruciatevi ciò che avete pagato.
Il great headed garlic, elephant garlic, big tex garlic o tahiti garlic. Sa come farsi notare.
La produzione di questa coltura si tramanda da generazioni, sin dai tempi degli Etruschi, proprio nelle campagne vicino a ciò che ormai conosciamo come Montepulciano ed utilizzano le stesse tecniche di quel periodo. Proprio per questo motivo, il prezzo è tendenzialmente elevato: un kg di aglione toscano va dai 15-16€ fino ai 34€ e passa a cassetta da un chilogrammo.
Con l’industrializzazione degli anni ’60 la coltivazione si è ridotta a poche famiglie. Non a caso, recentemente, è stata fatta richiesta per renderlo un prodotto DOP.
Conosciuto e apprezzatissimo, è uno dei due protagonisti di quella sagra che nasce nel 1969 a Celle sul Rigo, la sagra dei pici,che vengono conditi anche soltanto con l’aglione, la cui diffusione è garantita dai mercati a filiera corta (che per chi non conosce, si intende quei mercati che passano in pochi passaggi il prodotto dal produttore a consumatore).
L’aglione toscano della Valdichiana è presente anche sull’Isola del Giglio perché nel 1544 il pirata Khayr al-Din, detto il Barbarossa, saccheggiò l’isola.
In seguito la famiglia dei Medici ripopolò l’isola con famiglie della Valdichiana, che portarono proprio i bulbilli dell’Aglione.
Nel caso vogliate provarlo, a causa della scarsa reperibilità, lo si può ottenere in crema esattamente qui.
Come accennato prima, è stata fatta recente richiesta per renderlo un prodotto DOP. Questo perché come molti prodotti DOP richiede condizioni speciali, degne della nomea. Se vi siete chiesti come si coltiva l’aglione, magari rispetto al più semplice e comune aglio, stavolta non è così semplice:
Volete saperne di più? Andate sul sito ufficiale.
Crediti foto: aglione.it. Tutti i diritti riservati.
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