Alla scoperta delle prelibatezze enogastronomiche di Gran Canaria

Francesco Garbo  | 13 Nov 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
Alla scoperta delle prelibatezze enogastronomiche di Gran Canaria

Siamo in Spagna, sulla terza isola più estesa dell’arcipelago delle Canarie, più precisamente a Gran Canaria. Qui si passa dai rilievi rocciosi alle coste sabbiose con estrema facilità, ed è proprio l’estrema versatilità dell’isola che attrae turisti da tutto il mondo in cerca di esperienze diverse. C’è infatti chi si reca qui per le spiagge, chi per escursioni e chi per gli sport acquatici. Non solo, per chi è amante della cultura la capitale Las Palmas de Gran Canaria è il posto perfetto da esplorare, è infatti una delle città più grandi di tutta la Spagna. Scopriamo insieme le tradizioni enogastronomiche di Gran Canaria.

Tradizioni e piatti frutto di scambi culturali

Se dovessimo scegliere due piatti attraverso i quali descrivere l’isola allora potremmo scegliere le patate arrugadas con il mojo picón. Le prime sono delle patate tipiche della zona, le papas bonitas, cotte con la buccia in acqua salata (in passato si usava acqua di mare) e spesso condite appunto con il mojo, una salsa piccante tipica dell’Isola a base di pepe, peperoncino, cumino e altre spezie. Tra gli altri piatti assolutamente da provare il Gofio, ovvero una farina di cereali tostati e poi macinati, principalmente grano ma anche mais e orzo, utilizzata in tanti piatti. Famoso è l’escaldón de gofio, una sorta di purè amalgamato dalla zuppa di pesce. Passando ai piatti di carne l’Adobo con carne di maiale, l’adobo è una salsa con paprika, origano, aglio e aceto con cui viene marinata la carne di maiale prima di essere cotta a fuoco lento. La Ropa Vieja è invece uno spezzatino di pollo, maiale o manzo con ceci, verdure e patate. Chiudiamo la carrellata con il Bienmesabe un dolce il cui nome vuol dire “sa di buono“. Si tratta di una crema morbida a base di mandorle tritate, tuorlo d’uovo, zucchero, scorza di limone e cannella. E a fine pasto, dopo il dolce, assaporiamo il Barraquito, ovvero un caffè forte con latte condensato e un tocco di liquore. Le Isole Canarie, infatti, ci hanno messo del loro e hanno aggiunto quel certo tocco personale a questa prelibatezza mattutina. In ogni caso la posizione strategica di crocevia tra le rotte da Europa ad America ha fatto sì che la gastronomia del luogo fosse influenzata da molte culture. Da non sottovalutare la ricchezza del territorio di origine vulcanica che conferisce ai prodotti un sapore unico. Proprio grazie alla sua posizione che ha sempre ricoperto un approdo sicuro dalle lontane Americhe, qui sono arrivati prodotti come pomodori, avocado, mais, cacao, patate e tabacco. Nella cucina dell’Isola si mescolano fino a fondersi alla perfezione tradizioni africane, latinoamericane e spagnole. Stesso discorso per il mondo del vino, era il XVI secolo quando i colonizzatori portarono sull’Isola una varietà di viti che si adattarono sin da subito al terreno vulcanico, da qui sono nate grandi varietà DOP e vini prelibati e i così detti vini eroici di alta quota.

papas arrugadas à la sauce mojo

La Spagna e il rum

Il rum delle Canarie è un prodotto davvero unico che affonda le radici in un passato lontano. Siamo nel 1493 e Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio in America, prese da Gran Canaria delle piante di canna da zucchero, di cui l’isola era importante esportatrice per l’Europa e le portò durante questo suo secondo viaggio in America. In realtà la storia del famoso rum di Cuba si fonde con quella delle Canarie; infatti, Cuba è stata una delle prime mete dell’emigrazione canaria, proprio qui gli abitanti delle Canarie hanno dato il loro prezioso contributo nella produzione di rum.
Stando alla leggenda fu uno schiavo l’inventore del rum. Infatti, fu proprio lui a bere per sbaglio quel liquido di scarto, la melassa, che veniva ottenuto spremendo i gambi delle canne da zucchero. Un liquido capace di fermentare e di intossicare il povero schiavo che lo bevve. In realtà gli schiavi cominciarono a preparare una bevanda con questo prodotto di scarto che gli permetteva di rendere meno dura la loro vita. Sono descritti come effetti strani quelli che questo rum ancestrale provocava sulle persone. E qui arriviamo a un’immagine che tutti abbiamo in mente: il pirata e il suo amato rum, Jack Sparrow vi dice qualcosa a tal proposito? Tutto questo si fa risalire al fatto che furono proprio i pirati i primi a trasportare questo tipo di bevanda e dai pirati ai marinai britannici il passo fu breve. Infatti, nel 1655 l’ammiraglio inglese Penn ordinò la distribuzione giornaliera di una razione di liquore tra i marinai britannici. Questa istituzione rimase in vigore fino al 1970. Ma non finisce qui. Nel 1731 l’ammiraglio Edward Vernon ordinò che la razione giornaliera fosse diluita con acqua, e poi succo di limone per prevenire la diffusione dello scorbuto (molto diffuso) tra l’equipaggio. Ecco dunque nascere uno dei primi cocktail a base di rum.

Non solo rum ma anche vini eroici

Non tutti lo sanno ma la Gran Canaria ha una grande storia legata al vino che dal XV secolo è arrivata fino a oggi. La zona di produzione si estende su tutta l’isola e regala, a seconda del territorio, vini completamente diversi, cambiano i microclimi, le diverse altitudini e la composizione del terreno. Qui si trovano vitigni unici mai attaccati da un problema comune altrove, la fillossera che distrusse completamente i vigneti in Europa secoli fa. I livelli del vino della Gran Canaria si sono alzati costantemente e grazie a questo nel 2019 si sono registrate 3 milioni di visite per l’enoturismo. Se siete appassionati di vino allora la Strada del Vino di Gran Canaria fa per voi. Un percorso che si snoda tra degustazioni nelle cantine ma anche aperitivi ed escursioni nei boschi.

 

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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