Anguilla del Lago di Bolsena

PaesidelGusto  | 22 Set 2014  | Tempo di lettura: 2 minuti

L’anguilla dl Lago di Bolsena appartiene alla famiglia delle Anguillidi specie Anguilla anguilla (L). Il pesce giovane viene venduto fresco, mentre le femmine in età matura prendono il nome di capitone e sono ottimali per la trasformazione. L’Anguilla presenta taglia medio-grande, aspetto serpentiforme, dal quale deriva il nome (dal latino angius, serpente), corpo di forma cilindrica, gradualmente più compresso verso la coda, presenta una pinna dorsale e anale molto lunga, una testa piuttosto allungata e un muso conico. Le sue carni di colore bianche e tenere, prive di scaglie, sono grasse e saporite.

 

Aree di rinvenimento del Prodotto: Bolsena (VT), Bolsena (VT), Capodimonte (VT), Marta (VT)

 

Cenni storici e curiosità
L’anguilla del lago di Bolsena, è già nota ai Romani per la sua bontà, tanto che Columella, agronomo romano dei primi secoli a.C., autore del De re Rustica, riferisce che nei laghi di Bolsena e Cimino (oggi lago di Vico) si allevano, tra i vari pesci anche le anguille. Ma questo pesce raggiunge il massimo della notorietà nel Medioevo, tanto da essere citata da Dante Alighieri nella Divina Commedia (canto XXIV del Purgatorio). “.. e quella faccia di là da lui più che l’altre trapunta ebbe la santa Chiesa in le sue braccia: dal Torso fu e purga per digiuno l’anguille di Bolsena e la vernaccia”. Questi versi si riferiscono ad un voracissimo papa, ghiotto di anguille: Martino IV, al secolo Simon de Brion, nato nel 1220, passato alla storia più per l’appetito che per l’impegno pastorale, e molti commentatori dell’epoca sembrano concordare con Dante sulla sua personalità.

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