Anno complicato per la produzione dell’olio, le condizioni climatiche mettono a dura prova il raccolto

Francesco Garbo  | 17 Ott 2023

Ancora una volta le condizioni climatiche estreme hanno creato un danno su una delle produzioni più ricche in Italia, quella dell’olio d’oliva. La situazione in Italia non è omogena ma in ogni caso si prevede un’annata media con una produzione del 50-60% in meno rispetto a una buona annata. La scarsa produzione non è però da attribuire solo al caldo estremo ma anche alle forti piogge nel periodo della fioritura e a un clima troppo fresco e umido, questo soprattutto in regioni come la Puglia, la Calabria, la Sicilia e la Toscana.

1 Anno complicato per la produzione di olio

Stesse previsioni anche al livello internazionali come ad esempio in Spagna, uno dei principali produttori al livello mondiale. Ovviamente quando la quantità diminuisce si alza il prezzo che già risulta in aumento per l’inflazione. Quindi dovremmo aspettarci un aumento rispetto al prezzo medio attuale che per un olio extravergine d’oliva, che si aggira intorno agli 8,70 e i 9,50 euro al litro. Aumento che di anno in anno sta provocando una diminuzione di vendite sul mercato e sulle esportazioni.

Se ci si concentra sulla zona del Centro-Nord c’è una forte diminuzione, in aumento invece il Sud con un 34%. Se però analizziamo la media nazionale, stimata intorno alle 290 mila tonnellate, sarà al di sotto nella media dell’ultimo quadriennio. Insomma tra piogge in primavera e siccità in estate hanno reso complicato questo anno per la raccolta. Puglia e Calabria risultano comunque in aumento mentre la Sicilia rimane stabile al di sotto della media. Migliori le condizioni in Abruzzo e Basilicata, produzione inferiore per tutto il resto delle regioni.

Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con 150 milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro – dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandinil’obiettivo è rilanciare una produzione nazionale dell’olio extravergine d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea”.

Mentre il presidente di Unaprol David Granieri spiega come “Non è più rinviabile un piano strategico nazionale dell’olivicoltura che metta al centro le aziende che sono sul mercato, producono reddito e occupazione, oltre al recupero dei tanti uliveti abbandonati che devono essere rinnovati per ridare ossigeno e speranze ai territori”

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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