Il colore della panatura perfettamente dorata e la sua forma tonda richiamano un’arancia, da qui il loro nome. Da sempre però, su forma e nome, ci sono delle vere e proprie lotte interne.
C’è chi lo fa tondo o a forma di cono per richinare l’Etna e soprattutto che chi lo chiama Arancina. Chi avrà ragione? Ad oggi non è dato saperlo, e non saremo certo noi a prendere una posizione in merito. Se si guarda la storia etimologica e gli sviluppi filologici, entrambe potrebbero essere sensate e degne di nota. Ci sono testimonianze che attestano l’esistenza di entrambe le forme. In italiano, la prevalente e più attestata rimane la forma maschile (facendolo derivare per l’appunto dall’arancio), ma negli ultimi anni anche la femminile inizia ad acquistare maggior credibilità.
Femminile o maschile è sempre buonissimo! Vediamo invece qual è la sua vera ricetta classica.
1 kg di riso Roma
4 bustine di zafferano
120 g di burro
Brodo vegetale (circa 2l)
Sale q.b.
350 g carne macinata di maiale
350 g carne macinata di manzo
1 cipolla
1 carota
2 coste di sedano
1 bicchierino di vino rosso
500 g di passata di pomodoro
120 g di piselli fini
150 g di provola
Olio, sale e pepe q.b.
150 g di farina 00
200 g di pangrattato
200 ml di acqua
2 l di olio di semi di arachide
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