Asparago bianco del Sile

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 3 minuti

Territorio interessato alla produzione: Provincia di Treviso nei comuni di: Vedelago, Morgano, Quinto di Treviso, Zero Branco, Treviso, Silea, Casier, Casale sul Sile, Preganziol, Mogliano Veneto, Istrana e in parte del Comune di Resana.

La storia: L’asparago si ritiene originario delle zone temperate dell’Asia. Da qui dapprima grazie agli egiziani e successivamente l’impero romano si diffuse in tutto il mediterraneo e l’Europa continentale. Come molti altri ortaggi anche l’asparago venne dapprima usato per le sue qualità medicamentose e furono più tardi i romani a scoprire quelle gastronomiche. Le prime notizie certe della sua coltivazione in Veneto si trovano in registrazioni di acquisto effettuate per conto dei dogi veneziani nella prima metà del ‘500. Tuttavia la coltivazione risale a molto tempo prima, infatti alcuni documenti di fine 1400 testimoniano che l’usanza di legare gli asparagi in mazzetti era diffusa ancor prima della scoperta dell’America. In Veneto questo ortaggio ha trovato un ambiente ideale per la sua coltivazione, infatti, la nostra regione insieme all’Emilia Romagna è fra le prime produttrici in Italia. Nella provincia di Treviso è famosa la festa degli asparagi a Zero Branco che, come viene testimoniato dai primi volantini pubblicitari, si tiene dal 1967 tra la fine di aprile e l’inizio di maggio, presso la rotonda di Badoere.

Descrizione del prodotto: L’asparago presenta una colorazione bianco-avorio con eventuale lieve colorazione rosa sui turioni e una punta non totalmente compatta. I turioni si devono presentare interi, sani, privi di danni dovuti a lavaggio inadeguato, puliti, di aspetto fresco, esenti da parassiti, privi di ammaccature, privi di odore e/o sapore estranei; il taglio alla base del turione deve essere perfettamente perpendicolare all’asse maggiore; possono presentarsi lievemente incurvati; sono scartati i turioni che alla base presentano tessuti legnosi. La lunghezza dei turioni è compresa tra 12 e 22 cm, il calibro è compreso tra gli 8 e i 20 mm.

Processo di produzione: Per la produzione degli asparagi sono necessari i terreni sabbiosi. Il terreno viene preparato nell’autunno precedente l’impianto della asparagiaia con una aratura profonda di 35-40 cm e con l’interramento di letame maturo. In primavera la messa a dimora della coltura avviene piantando le cosidette “zampe” (fusti sotterranei) ad una distanza sulla fila di 25-30 cm l’una dall’altra. Il solco viene chiuso e, fino al terzo anno, vengono effettuate le necessarie concimazioni, gli interventi per il controllo delle infestanti e i trattamenti antiparassitari. Nel mese di febbraio del terzo anno si iniziano a formare i cumuli sui quali, prima della nascita degli asparagi, verrà stesa una pellicola di plastica nera (pacciamatura) sia per bloccare le radiazioni solari ed ottenere i turioni bianchi, sia per controllare le infestanti. La raccolta degli ortaggi è possibile da 3° all’8° anno e dura circa 60-80 giorni e avviene tramite un coltello apposito detto “sgorbia” con cui si taglia il turione. Gli asparagi vengono poi legati in mazzi, pronti per la vendita.

Reperibilità: Il prodotto è disponibile da febbraio a giugno, reperibile in tutti i mercati del trevigiano.

Usi: L’asparago è noto per le sue caratteristiche diuretiche e per stimolare l’appetito. È consigliabile cucinarlo a vapore in modo da ridurre al minimo il rischio di perdita dei valori nutritivi e per conservarne intatto il sapore.

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