L’asparago di Badoere IGP è un prodotto tipico del Veneto. Questa particolare cultivar dell’Asparagus officinalis viene coltivata in una zona abbastanza ridotta del Veneto centro-meridionale.
In commercio è possibile trovare ambedue le varianti Bianco e Verde, in varietà diverse a seconda della zona di produzione o delle caratteristiche della pianta.
La zona di produzione e confezionamento dell’Asparago di Badoere IGP si estende lungo diversi comuni delle province di Padova, Treviso e Venezia, ovvero:
L’Asparago di Badoere deve essere costituito da turioni generati da piante della famiglia delle Liliacee – genere Asparagus – specie officinalis;
Categoria: Extra
Categoria: Prima
Categoria: Extra
Categoria: Prima
La coltivazione dell’Asparago di Badoere potrà avvenire in serra o in pieno campo. La messa a dimora delle “zampe” deve essere effettuata nel periodo compreso tra il primo febbraio e il 30 giugno, con una densità massima d’impianto di 22.000 piantine-zampe/ettaro.
In ogni caso la coltura non potrà succedere a se stessa o ad altre liliacee per un minimo di 36 mesi; è fatto, inoltre, divieto di far succedere, per un minimo di 12 mesi, la coltura dell’asparago a patate, carote, barbabietole e leguminose.
A partire dalla data di impianto e per almeno 18 mesi, cioè nella cosiddetta fase di rafforzamento, al fine di garantire il sano accrescimento delle piante, è vietata la raccolta di qualsivoglia turione.
Per la tipologia Bianco è obbligatorio effettuare una baulatura ed una pacciamatura delle piante, mediante l’utilizzo di un film plastico nero dello spessore minimo di 0,10 mm o di altro materiale idoneo ad inibire il normale processo di fotosintesi.
La raccolta dell’Asparago di Badoere dovrà avvenire – conclusa la fase di rafforzamento – tra il primo febbraio e il 31 maggio di ogni anno. La quantità massima/ettaro dopo la toilettatura non potrà superare i 7.000 kg.
Nel Veneto la coltura dell’asparago ha una lunga tradizione, l’origine sembra risalire alla conquista da parte dei Romani delle terre venete.
Fin dal medioevo questa coltivazione era conosciuta ed affermata nel territorio che si estende a sud delle Prealpi venete in una fascia pianeggiante che collega idealmente il medio corso del Brenta, del Sile e del Piave, aree connotate da terreni accomunati dalla presenza di quei fiumi la cui rilevanza in termini agronomici non necessita certamente di spiegazioni.
La coltivazione specializzata della pianta, comunque, è però piuttosto recente, essendosi sviluppata dopo l’ultimo conflitto mondiale in concomitanza con la trasformazione delle mezzadrie e con l’abbandono degli allevamenti del baco da seta che ha reso disponibile, nella stagione primaverile (periodo nel quale, precedentemente, l’allevamento del baco richiedeva un impegno notevole, una manodopera che diversamente non avrebbe trovato impiego.
Dal punto di vista documentale sono innumerevoli le fonti che annoverano l'”Asparago di Badoere” come una delle produzioni locali più pregiate del Veneto. Vale la pena altresì ricordare, inoltre, che l’importanza di Badoere nella produzione degli asparagi, a livello provinciale, spinse l’amministrazione comunale di Morgano, ad organizzare fin dal 1968 la “Prima Mostra Provinciale dell’Asparago”, tradizione che si tramanda ancor oggi.
Un’attività che è fortemente radicata nella cultura degli abitanti del territorio interessato a questa produzione dove le tecniche di coltivazione sono state tramandate di generazione in generazione.
La particolare combinazione dei fattori produttivi, quali la manualità e l’artigianalità unitamente ai fattori pedoclimatici dell’area delimitata consente a questo tipo di produzione di differenziarsi con decisione da tutto il comparto di riferimento. La grande diffusione e notorietà del prodotto, raggiunte grazie alla realizzazione di diverse iniziative promozionali, dimostrano la grande reputazione dell'”Asparago di Badoere”.
La denominazione Asparago di Badoere IGP – nelle tipologie Bianco e Verde – è riservata ai turioni di asparago che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione ai sensi del Reg. CEE 2081/92.
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