Composizione:
a. Materia prima: farina di grano tenero, acqua, grasso di maiale, lievito acido, lievito di birra, sale.
b. Coadiuvanti tecnologici:
c. Additivi:
Tecnologia di lavorazione: la farina viene impastata con lievito, acqua, sale e grasso di maiale fuso. Quando l’elaborato è omogeneo, si lascia lievitare e si formano dei pani lunghi a mo’ di bastone, del peso di circa 500 grammi. Dopo breve riposo vengono cotti al forno.
Area di produzione: Padova.
Note: nell’arte bianca il bastone differisce dal filone perché più lungo e meno alto. A queste differenze di forma si aggiungono nel Veneto differenze tecnologiche. Infatti il bastone fa ricorso ad un tipo di impasto detto bastardo perché né duro né morbido, mentre il filone, detto anche ciapa – parliamo sempre del Veneto, non di altre parti d’Italia – esige un impasto duro. Il pane padovano è particolarmente lodato da Ortensio Lando nel “Commentario delle più mostruose e memorabili cose ch ‘abbia l’Italia”, Venezia, 1553, riedito da Pendragon, Bologna, 1994.
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