Bella da sembrare un quadro a cielo aperto, è l’unica e sola città del Palladio: cosa vedere e cosa mangiare in questa meta d’autore nel cuore del Veneto

Marianna Di Pilla  | 08 Apr 2025
foto @ArTono/Shutterstock.com/solo uso editoriale

Non ha il clamore di Venezia o Verona, ma conquista con la sua eleganza sobria, la ricchezza culturale e la qualità della vita. Vicenza è una città che sa incantare con discrezione. È una meta perfetta per un weekend lungo o per un itinerario tematico tra arte e sapori, alla scoperta di un Veneto più autentico, lontano dai circuiti del turismo di massa. Chi visita Vicenza difficilmente la dimentica: è una città che lascia un’impronta gentile ma duratura, nel cuore di chi la incontra.

Vicenza, cosa vedere nella città del Palladio


Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è indissolubilmente legata all’architetto Andrea Palladio, che qui ha lasciato un’impronta indelebile, facendo di Vicenza una delle capitali mondiali dell’architettura. Ma Vicenza non è solo arte: è anche gusto, storia, paesaggi collinari e un’altissima qualità della vita.

Passeggiare nel centro storico di Vicenza significa ammirare un autentico museo a cielo aperto. Il punto di partenza ideale è Piazza dei Signori, dominata dalla maestosa Basilica Palladiana, con la sua inconfondibile loggia in marmo bianco. Salire sulla terrazza della Basilica offre una vista spettacolare sui tetti della città e sulle montagne in lontananza.

Non lontano si trovano il Palazzo Chiericati, sede della Pinacoteca Civica, e il Teatro Olimpico, capolavoro assoluto progettato da Palladio e completato dal suo allievo Scamozzi: è il teatro coperto più antico del mondo, con scenografie lignee originali che ancora incantano i visitatori.

Vicenza vanta anche una serie di palazzi nobiliari disegnati da Palladio, come Palazzo Barbaran da Porto, oggi sede del Centro Internazionale di Studi di Architettura, e Palazzo Thiene, testimonianza dell’epoca rinascimentale e della potenza delle famiglie locali.

Vicenza è anche città di musei: oltre alla Pinacoteca e al Teatro Olimpico, meritano una visita il Museo Naturalistico Archeologico, il Museo del Gioiello – che racconta l’antica tradizione orafa della città – e il Museo Diocesano, ospitato nel Palazzo Vescovile.

Le chiese di Vicenza conservano tesori d’arte sorprendenti. Da non perdere il Duomo di Santa Maria Annunciata, con la sua facciata neogotica e la cripta romanica, e la Chiesa di Santa Corona, che custodisce opere di Bellini e del Veronese.

Per chi ama esplorare gli angoli nascosti, il quartiere di San Lorenzo offre un’atmosfera più intima, con botteghe storiche, cortili silenziosi e piccole osterie.

Vicenza e dintorni, un tour delle ville palladiane e i Colli Berici

Il genio di Palladio ha lasciato il segno anche nella campagna vicentina. Tra le ville più celebri vi è Villa La Rotonda, capolavoro assoluto dell’armonia classica, e Villa Valmarana ai Nani, famosa non solo per l’eleganza architettonica, ma anche per gli affreschi del Tiepolo padre e figlio.

I Colli Berici, che abbracciano Vicenza a sud, offrono paesaggi dolci e verdi, perfetti per passeggiate, escursioni in bicicletta e itinerari enogastronomici. Tra borghi, vigneti e agriturismi, si scopre un lato più autentico e rurale del territorio vicentino.

Sapori vicentini, un viaggio nel gusto

Baccala alla Vicentina
Baccala alla Vicentina

La tradizione gastronomica di Vicenza è ricca e gustosa, con piatti che raccontano il legame con la terra e con la storia. Il protagonista assoluto è il celebre baccalà alla vicentina, preparato con stoccafisso, cipolla, latte, acciughe e olio d’oliva, e cotto lentamente per ore: un piatto delicato e saporito, simbolo della cucina locale.

Accanto a questo piatto iconico troviamo i bigoli con l’anatra, una pasta fresca simile agli spaghetti ma più spessa, condita con ragù d’anatra, e i gnocchi con la fioretta, preparati con una ricotta liquida tipica della zona.

Non mancano i secondi a base di carne, come il capretto al forno o la sopressa vicentina, salume DOP da gustare con il pane casereccio o con la polenta.

Tra i dolci spicca la fregolotta, una torta secca a base di mandorle, e il torresano, piccione allevato nei colli, spesso cucinato ripieno o arrosto.

I vini dei Colli Berici, come il Tai Rosso, il Garganega o il Cabernet Franc, accompagnano perfettamente ogni piatto e completano l’esperienza gastronomica.

[foto copertina @ArTono/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
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