Se è vero che la mozzarella è uno dei latticini più conosciuti apprezzati in Italia e nel mondo, la Burrata è forse considerabile come la regina tra i latticini a pasta filata. Oggi ormai troviamo ovunque la burrata, sui piatti di ristoranti importanti, spesso accompagna anche il pesce come il famoso abbinamento agli spaghetti con gamberi a crudo, sulla pizza insieme a mortadella e al pistacchio. Insomma la consistenza cremosa e avvolgente della burrata è davvero irresistibile. Uno strato esterno fatto di mozzarella contiene un cremosissimo ripieno fatto di panna.
Nel mondo dei latticini la mozzarella è probabilmente la regina, una regina però che ha origini molto umili. Infatti la Burrata nasce da una necessità, quella di non buttare il latte. Siamo precisamente agli inizi del ‘900 e dopo un’abbondante nevicata Lorenzo Bianchini , il padre di questo sbaglio così ben riuscito, si trovava in una masseria ed aveva la necessità di consumare del latte che a causa del tempo avverso non era riuscito a portare in città. La tecnica e le conoscenze usate per produrre la Burrata ricalcano in parte quelle della mozzarella e in parte quelle di un altro formaggio tipico di zona la Manteca, dallo spagnolo “mantequila” che significa burro. La Manteca infatti è un formaggio costituito da una pasta filata esterna e all’interno del burro cremoso, probabilmente un modo intelligente per conservare il burro quando ancora non erano stati inventati i frigoriferi. Ancora oggi infatti si trovano dei formaggi che al loro interno contengono burro e sono molto gustosi.
Tornando al nostro Lorenzo Bianchini, l’ingegno gli suggerì di prendere questi sfilacci di mozzarella ed unirli alla crema di siero, un residuo proveniente dalla lavorazione della mozzarella. L’intuizione poi fu quella di racchiudere questa cremosa invenzione in un involucro di pasta di mozzarella. Il peso della Burrata può andare dai 100 g fino ad 1 kg lo spessore dello strato esterno invece oscilla intorno ai 2 millimetri. Moltissime le ricette in cui si usa la burrata, accompagnata al prosciutto o servita su una pasta condita con pesto magari, oppure ancora come cremosissimo ripieno di ravioli, una vera esplosione di gusto. Probabilmente però il modo migliore per gustare a pieno un’ottima burrata è accompagnarla con dei pomodorini conditi con olio e basilico che con la loro acidità sono perfetti con la consistenza setosa e cremosa della burrata.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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