Bietola rossa di Castellazzo Bormida

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

La Bietola Rossa di Castellazzo Bormida presenta le seguenti caratteristiche: la pianta può raggiungere anche i 50 cm di altezza, le foglie di grossa dimensione sono verde intenso con steli rossastri alla base e lungo le nervature. La parte edibile è rappresentata dalla radice che si presenta, dopo la fase di cottura a vapore o al forno, di colore rosso scuro omogeneo e forma rombo ellissoidale. Caratteristica distintiva del prodotto locale, rispetto alle altre cultivar di bietola rossa attualmente reperibili sul mercato europeo, è la colorazione interna della Bietola rossa di Castellazzo Bormida che dopo la fase di cottura evidenzia tonalità di colore omogeneo senza anulature chiare interne.

 

Territorio interessato alla produzione: La Bietola Rossa di Castellazzo Bormida è una coltura tipica della provincia di Alessandria e, in modo particolare, della zona compresa tra i Comuni di Castellazzo Bormida, Casalcermelli, Castelspina, Sezzadio.

 

Cenni storici e curiosità
La Bietola Rossa, originaria del bacino del mediterraneo, ha avuto notevole importanza orticola anche nel nostro paese, a partire dal 1800.
Testimonianze più recenti che documentano l’attività legata alla coltivazione e trasformazione della Bietola Rossa di Castellazzo Bormida sono rintracciabili, nel dopoguerra, con l’inizio dell’attività della ditta Bianchi di Fontanasse, una piccola frazione della pianura alessandrina in Comune di Casalcermelli, nel cuore di una zona tradizionalmente vocata all’orticoltura.
Negli ultimi decenni, il metodo di lavorazione e di conservazione non ha subito mutamenti, salvo che per le attrezzature e per i locali, via via più moderni ed efficienti, in grado di garantire igienicità e salubrità al prodotto che giunge al consumatore.

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