Biga

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: < 1 minuto

Composizione:
a. Materia prima: farina di grano tenero, acqua, lievito naturale, lievito di birra, sale.
b. Coadiuvanti tecnologici:
c. Additivi:

Tecnologia di lavorazione: farina, lievito e acqua leggermente salata vengono impastate fino ad ottenere un elaborato omogeneo. L’impasto viene fatto lievitare per diverse ore e, una volta completata l’alzata, si formano dei panetti, dal peso variabile (80/200 gr. circa), di forma elissoidale con taglio centrale. Si cuoce al forno.

Area di produzione: provincia di Trieste e Istria.

Note: per alcuni, biga deriverebbe dal latino biga che nella zona di Ancona ha significato di “coppia di grosse aste legate insieme in modo da formare un angolo”, “trave”. In Veneto e in Friuli un pane simile è chiamato “bina”, sinonimo di coppia, mentre a Venezia, secondo altri etimologi, il nome di certi pani detti bigaroni non deriva da “biga”, ma probabilmente da “bigolo”, pasta lunga, a spaghetto, fatta in casa (C. Vidossi, Torino, 1960). Sotto il nome di biga si identifica anche un lievito acido.

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