Brisighella, la città delle torri e dei sapori tradizionali della Romagna

Brisighella, la città delle torri e dei sapori

Stefano Maria Meconi  | 04 Mag 2018  | Tempo di lettura: 3 minuti
Brisighella, Emilia Romagna

Nel cuore della verde Romagna, lontani dal caos della Riviera, distendiamo i nervi e apriamo i sensi alla piccola Brisighella, borgo dalla storia antica e dai sapori veraci, figli di una tradizione immortale.

Tre colli e un piccolo paese circondato dalle colline del ravennate. Brisighella non è il classico borgo italiano, ma un vero angolo di Eden.

Ci troviamo poco distanti dall’elegante Ravenna, a un tiro di schioppo dalla vita notturna di Rimini e Riccione, eppure tutto ci sembra distante.

Passeggiando per Brisighella, tra la Via degli Asini e la Rocca Manfrediana, sembra che il tempo si sia fermato a un passato remoto eppure vicino.

La “terra dei cavoli”, questo il significato del suo nome, è oggi un borgo dove cultura ed enogastronomia vanno a braccetto, con tanti prodotti tipici da assaggiare.

I prodotti tipici di Brisighella

Olio d’oliva Brisighella DOP

Detto anche “Brisighello”, l’olio d’oliva Brisighella DOP è regolato da un rigido disciplinare.

La sua coltivazione è ammessa soltanto, oltre che a Brisighella, nei comuni di Faenza, Riolo Terme e Casola Valsenio, tutti nella provincia di Ravenna.

La composizione deve avere il 90% di olive “Nostrane di Brisighella”, una cultivar tipica della zona, e la spremitura deve avvenire rigorosamente a freddo (sotto i 27 °C).

L’olio che se ne ricava, di colore verde smeraldo e dal sapore lievemente amarognolo, viene utilizzato in molte ricette tipiche del territorio.

Carciofo moretto

Il carciofo moretto, o autoctono di Brisighella, è una cultivar “immutata” rispetto alla produzione storica.

Ciò significa che il carciofo brisighellese si caratterizza per un bouquet di sapori e profumi che è autentico, privo di interventi genetici o chimici.

Il carciofo di Brisighella, dal sapore fresco e con note appena amare, si consuma in molti modi, sia cotto che crudo. In quest’ultimo caso lo si condisce con l’olio Brisighello e una lieve spolverata di sale.

Le foglie, più dure, non vengono scartate ma utilizzate per decotti, tisane o per produrre gustosi amari.

Sangiovese di Romagna

Cosa aspettarsi in Romagna, se non un buon calice di Sangiovese? Del resto lo dice anche Casadei: evviva la Romagna, evviva il Sangiovese!

Quello prodotto a Brisighella ha ottenuto la Denominazione d’Origine Controllata, e la sua storia viene fatta risalire addirittura all’antica Roma.

Le varianti sono il Sangiovese Superiore, il Sangiovese Riserva e il Sangiovese Novello, quest’ultimo dal titolo alcolimetrico lievemente più basso (11% contro il 12-13% degli altri).

Il Sangiovese trova il suo abbinamento ideale negli arrosti, nelle carni grigliate e nei primi e secondi piatti più corposi, soprattutto a base di formaggi.

Dove mangiare a Brisighella

  • Ristorante La Grotta (Via Antonio Metelli 1)

La tipica cucina romagnola in un ambiente elegante e confortevole che sfrutta i locali di una grotta di gesso. Carne e pesce contribuiscono a menù di qualità, in una location che già da sola vale il pasto.

  • Cantina del Bonsignore (Via Recuperati 4A)

All’interno dei locali di un palazzo storico, un assaggio della tradizione gastronomia della Romagna. Da provare i passatelli, asciutti o in brodo, e i cappelletti. Ottimi i secondi piatti di carne e i dolci.

  • L’Osteria di Guercinoro (Piazza Guglielmo Marconi 7)

Nel pieno del borgo storico di Brisighella, rusticità ed eleganza si incontrano intorno alla tavola. Ottima la cucina tipica, soprattutto nei piatti di pesce, come il baccalà e le acciughe.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi


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