Brutti e buoni

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Biscotti tipici della provincia di Varese, i Brutti e buonisono dolcetti preparati con nocciole, mandorle, albume d’uovo, zucchero a velo e zucchero in grani. Sono diventati una specialità che porta subito alla mente la cittadina di Gavirate: ideati e realizzati nel 1878 divennero, già allora, il richiamo dei rappresentanti della belle èpoque di una vasta zona circostante che in landò si recavano in quel di Gavirate per procurarseli.

 

Area di produzione
I Brutti e buoni sono tipici di Gavirate e Gallarate, in provincia di Varese.

 

Caratteristiche
Di aspetto rotondo, i Butti e buoni hanno una consistenza piuttosto croccante e un peso che oscilla fra gli 8 e i 10 grammi.

 

Cenni storici e curiosità
La ricetta dei Brutti e buoni si ricollega a un detto popolare: “chi fa falla, chi non fa farfalla; chi non fa non sbaglia”. Parlando d’errori che hanno prodotto qualcosa di buono, i Brutti e buoni ne sono un esempio poiché sembrano esser nati da una miscela sproporzionata di albume, mandorle dolci, nocciole e zucchero.
Si narra che la regina Elena recandosi da Milano in visita alla sua dama di corte in Ternate, passasse da Gavirate per acquistare un’abbondante scorta degli irresistibili dolcetti. Anche Giuseppe Verdi durante i suoi brevi periodi di riposo a Cuasso al Monte si dice visitasse Gavirate attratto dalla bontà dei Brutti e buoni. La Pasticceria Milano, fondata dal maestro pasticcere Vittore Anessi nel 1964, prosegue la tradizione continuando artigianalmente a produrre i Brutti e buoni con ingredienti di qualità scelta.

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