Il caffè perfetto? Ecco cosa dice la scienza

Francesco Garbo  | 06 Giu 2023  | Tempo di lettura: 2 minuti

Il caffè è buono, si ma solo se fatto bene. A volte, colpa della fretta o del sonno con cui lo prepariamo la mattina, il risultato non è dei migliori e bisogna correggere con lo zucchero gli errori compiuti nella preparazione. Ma la scienza arriva in nostro soccorso e ci dimostra che il caffè perfetto esiste. La ricerca è stata eseguita dall’Università di Huddersfield, in Inghilterra e ha dimostrato con un modello matematico come sia possibile realizzare un caffè perfetto. il team di ricerca guidato da William Lee, utilizzando un modello matematico ha individuato il mix perfetto per ottenere un gusto unico.

La ricerca

Il gruppo di ricerca ha analizzato il processo di produzione del caffe che viene preparato macinando chicchi di caffè, precedentemente tostati. La polvere di caffè viene poi attraversata da acqua calda ad altissima pressione. In questo modo il contenuto solubile dei chicchi si scioglie in acqua conferendo così il sapore caratteristico al caffe. Gli scienziati hanno visto come i chicchi di caffè più fini siano associati a un gusto meno intenso. In base a questo presupposto il gruppo di ricercatori ha suddiviso la polvere di caffè in base alla consistenza. Nella miscela più compatta hanno notato come l’acqua scorreva più rapidamente e così il caffè perdeva circa il 20-25% della propria massa. Analizzando invece la miscela meno compatta, l’acqua si comportava in modo diverso con un passaggio  più lento e un conseguente aroma più intenso.

Le parole di William Lee

“Il nostro modello mostra che il flusso e l’estrazione dell’aroma tendono ad ampliare la disparità che dipende dalla compattezza della polvere. Si tratta di un circolo virtuoso, perché il flusso maggiore causa una maggiore estrazione, la quale di conseguenza riduce la resistenza e porta a un flusso più intenso. Bilanciare la compattezza della polvere è fondamentale per ottenere una bevanda dal gusto deciso ma non troppo forte. Comprendere l’origine del sapore del caffè potrebbe favorire lo sviluppo di miscele più apprezzate e risparmi finanziari significativi. Grazie a questi dati, in effetti, potremmo rendere più efficiente l’uso del caffè. Nei prossimi step  cercheremo di ottenere un modello più realistico che potrebbe aiutarci a individuare possibili modifiche al modo in cui viene preparato il caffè espresso”.

Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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