C’è un angolo di Sicilia dove il vento sussurra storie antiche e il sale del mare incontra la dolcezza dell’uva: è Marsala, abbracciata dalla Riserva dello Stagnone. Qui, nel cuore di uno scenario naturale dal fascino potente, otto mani, otto cuori e otto cupe pieni di passione si unirono nel 1960 per dare vita a una magia condivisa: la Cantina Sociale Birgi. Quel piccolo seme di cooperazione, piantato fra vigneti baciati dal sole e nutrivati da terra rossa, è diventato un faro di autenticità. Ogni vendemmia risuona come un canto corale di sostenibilità, biodiversità e innovazione respirata fra i filari: il desiderio di raccontare il territorio, custodire le sue voci e trasformare i grappoli in vini che parlano di radici e orizzonti futuri. Un’energia viva che invita a fermarsi, ad ascoltare, ad assaporare: i calici si riempiono così di emozioni, in un abbraccio caloroso tra uomini, terra e tempo.
Fondata nel 1960 da otto viticoltori desiderosi di valorizzare insieme la propria uva, la Cantina Sociale Birgi nacque come risposta concreta a un sogno di collaborazione e identità territoriale. Situata alle porte di Marsala, nei pressi dello Stagnone, la cantina si è innestata in un contesto naturale di straordinaria bellezza: mare, vento, terra, storia si intrecciano in ogni grappolo. Le scelte dei fondatori — mettere in comune risorse, sapere, visione — posero le basi di una cooperativa che oggi incarna valori chiave come sostenibilità, biodiversità e innovazione continua.
La produzione della Cantina Sociale Birgi è ricca e variegata: oltre quaranta varietali vengono coltivati, con particolare attenzione ai vitigni autoctoni a bacca bianca come il Grillo e il Catarratto. Le linee distintive che emergono sono Trisole, Kinisia e Treventi, etichette che racchiudono il carattere del territorio in bottiglia.
Il terroir, sospeso fra lago salato e terra vulcanica, dona ai vini una sapidità unica, un’identità che parla di orizzonti marini e di clima mediterraneo. I vigneti godono di condizioni ambientali inimitabili: l’equilibrio fra la brezza salmastra e il suolo ricco crea sfumature minerali e freschezza vibrante nei vini.
Le tecniche di produzione sposano principi di sostenibilità: agricoltura attenta, energie rinnovabili (come un progetto fotovoltaico recentemente adottato), e un approccio pensato per limitare l’impatto ambientale. Il gruppo umano della cantina, giovane e dinamico, con età media sotto i 40 anni, è motore di innovazione e ricambio creativo. Pur radicati nella tradizione, i Birgi guardano al futuro: innovano, sperimentano, ma senza mai tradire il loro dna. Il progetto fotovoltaico è solo un esempio delle scelte orientate all’efficienza energetica e alla responsabilità ambientale.
La cantina è anche un luogo da vivere: si organizzano esperienze di degustazione in loco, spesso in collaborazione con tour operator, per raccontare il vino anche attraverso l’accoglienza. I visitatori possono assaporare i vini anche durante eventi come quello di BorgoDiVino in Tour, un’esperienza che racconta e coinvolge tutti i sensi, dal calice al paesaggio.
Giornalista pubblicista, laureta in lettere. Scrivo da sempre, prima per passione, poi anche per lavoro, prima sulla carta stampata e ora sul web per raccontare brand, luoghi ed esperienze.
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