carciofi cimaroli romaneschi,
olio d’oliva per friggere,
un limone,
sale e pepe.
Togliere al carciofo le foglie esterne piu’ dure e tagliare il gambo. Tagliare la parte apicale delle brattee con un coltello affilato, immergerli in acqua e succo di limone, scolarli e lasciarli asciugare. Schiacciare delicatamente i carciofi a testa in giu’ su di un ripiano, in modo che le brattee si aprano come un fiore. In un tegame far scaldare abbondante olio, disporre i carciofi a testa in giu’ e una volta che sono ben rosolati, capovolgerli e lasciarli cuocere fino a che il cuore sarà diventato tenero. Scolarli su carta assorbente e salarli e peparli solo al momento di servirli.
La stagione fredda è il momento migliore per gustare i carciofi: ve li proponiamo in una preparazione classica, semplice, ma tutt’altro che banale, capace di esaltare l’aroma di questo ortaggio. Naturalmente per i carciofi alla Giudia, piatto tradizionale della cucina del ghetto Ebraico di Roma, si utilizza il carciofo della varietà cimarolo, detto “mammola”, dal colore tendente al violetto e dal gambo grosso e dritto.
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