Carne ovina di Laticauda

PaesidelGusto  | 10 Gen 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

Territorio interessato alla produzione: Aree tipiche della pastorizia delle provincie di Benevento, Caserta, Avellino.

 

Descrizione sintetica del prodotto
La Laticauda è allevata in modo stanziale nelle aziende della media collina beneventana in 4 o 6 capi, più raramente in 10. Le aziende ovine si vanno organizzando in modo che il pascolamento avvenga nella stessa azienda, mediante il turnamento degli appezzamenti destinati al pascolo opportunamente recitanti. In questo contesto, la laticauda trova il suo habitat naturale per sviluppare la sua elevata mole che mal si presta al camminamento e dunque può vivere e rendere di è più rispetto ad altre razze. L’alimentazione nel periodo invernale è basato sul fieno di sulla, lupinella, erba medica mescolato a paglia di avena o di orzo. Questa alimentazione viene spesso integrata da beveroni preparati con crusca. Quando le condizioni atmosferiche lo consentono le pecore vengono fatte pascolare negli incolti produttivi, sugli erbai e prati dopo la falciatura e anche nei campi coltivati a frumento troppo rigogliosi. In primavera l’alimentazione viene basata sul pascolo. Di notte e nelle ore più calde della giornata le pecore vengono condotte nei ricoveri. Le nascite hanno inizio alla fine di ottobre e si prolungano per tutto il mese di gennaio.
La produzione media giornaliera di latte oscilla dai 500 ad oltre 1500 grammi e con una resa alla caseificazione di circa il 40%.
La resa al macello è molto alta ed i ridottissimi tassi di acido caprolico e caprilico contenuto nelle sue carni fanno di questo prodotto uno tra i più apprezzati sul mercato. Inoltre, il basso contenuto di colesterolo, conferisce alle carni un pregevole valore dietetico e commerciale.

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