Carpa del Trasimeno

PaesidelGusto  | 27 Mag 2019  | Tempo di lettura: 2 minuti

La carpa del Trasimeno – o anche detta “Regina” è una specie di pesce endemica del Lago Trasimeno, uno dei più grandi bacini d’acqua dolce d’Italia. La sua presenza all’interno della cucina umbro-toscana è storicamente accertata.

L’importanza di questo pesce, generalmente abbastanza grasso, è tale per la zona del Trasimeno che in periodi di scarsità la popolazione lacustre veniva ripopolata in via artificiale.

Nonostante la qualità della carne di carpa non sia considerata molto alta, varie regioni italiane come Piemonte, Lombardia e Umbria (ovvero quelle prive di affaccio sul mare) ne fanno un ampio uso in cucina.

Scheda prodotto: carpa del Trasimeno

Questo pesce tipico d’acqua dolce, a stato di conservazione definito come vulnerabile (ovvero a rischio potenziale di estinzione in natura), appartiene alla famiglia dei Ciprinidi/Cyprinidae.

Originariamente presente solo in Asia (particolarmente in Persia e in Cina), fu importato nel bacino del Mediterraneo in epoca romana. Facilmente adattabile, divenne una specie autoctona in particolar modo in Italia, dove è stata subito apprezzata a livello gastronomico.

Presenta un corpo generalmente robusto, slanciato con un pronunciato appiattimento sui fianchi, ricoperto da grosse squame. La carpa del Trasimeno ha un dorso di colore marrone-bruno, con fianchi dai riflessi tra il dorato e il ramato.

Il ventre è di colore prevalentemente giallo, mentre le pinne pelviche e la pinna anale sono prevalentemente rossastre. In termini dimensionali, questi esemplari hanno un peso medio che si aggira intorno ai 5 kg. La carpa, più in generale, può arrivare a pesare fino a 35-40 kg, con una lunghezza tra i 30-60 cm (esemplari normali) e 130 cm (esemplari giganti).

La vita media dell’animale è stimata in 20 anni.

Abbinamento cibo – vini

La carne di carpa, soprattutto se preparata al carpione (ovvero con una salsa all’aceto) può avere un sapore molto forte, non sempre apprezzato in tavola. Per questo motivo, un buon modo per “alleviare” il sapore può essere quello di prediligere un abbinamento enologico con dei calici di bianco.

In questo senso è da prediligere un vino morbido, preferibilmente un Pinot Bianco dell’Alto Adige o un Velletri DOC. In alternativa anche il Conversano rosato può fare al caso nostro.

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