Ciammellone morolano | Paesi del Gusto

Ciammellone morolano

PaesidelGusto  | 19 Set 2014  | Tempo di lettura: 2 minuti

Il prodotto presenta una forma a ciambella, di colore dorato tendente al marrone scuro, si caratterizza per il sapore non particolarmente dolce in cui prevale il sentore di anice. Annualmente vengono prodotto circa 800 pezzi, concentrate nel periodo pasquale; il peso medio di ciascun pezzo è di 1 kg; il periodo di conservazione è di una settimana. l ciammellone morolano, grazie alla sua consistenza morbida e fragrante, ben si abbina sia con il dolce che con il salato.

 

Aree di rinvenimento del Prodotto: Morolo (FR)

 

Cenni storici e curiosità
Il ciammellone morolano è un dolce tipico della tradizione pasquale di Morolo. In nessun altro paese dei Monti Lepini (Sgurgola, Supino, Patrica, Giuliano di Roma) si trova infatti un prodotto come questo. La peculiarità fondamentale risiede nella lavorazione, lunga e articolata, che richiede ben due giorni, ma grazie alla quale si può gustare un dolce morbido, fragrante, aromatico e facilmente abbinabile sia con il dolce che con il salato. Queste sue caratteristiche alimentari sono dovute alla presenza di ingredienti che benché numerosi risultano essere semplici, facilmente rinvenibili e indispensabili per la buona riuscita del prodotto. A Morolo la preparazione del ciammellone per il periodo pasquale è cosa antica, ma ancora viva poiché tramandata da generazione in generazione. Le donne che oggi preparano i ciammelloni hanno ricevuto la ricetta dalle loro madri, che a loro volta l’hanno ricevuta dalle loro. Nei tempi passati, tuttavia, benché la lavorazione fosse la stessa, la cottura veniva fatta nei pochi forni disponibili nel Paese. Signore anziane di Morolo raccontano che almeno 15-20 giorni prima di Pasqua cominciavano a mettere da parte le uova che le loro galline avevano ripreso a fare, si prenotavano al forno a loro più vicino e la sera prima della cottura impastavano i ciammelloni, con l’aiuto di solito di qualche parente o amica. Li lasciavano lievitare, assicurandosi che il calore del luogo dove si trovavano fosse sempre costante (di solito accendevano il camino); la mattina all’alba li modellavano, li scottolavano (passavano in acqua bollente e salata) e infine li portavano al forno. Molti si chiedono perché questo dolce venisse preparato proprio a Pasqua. Ebbene, la risposta è legata al ciclo biologico degli animali; in primavera, infatti, periodo nel quale ricorre la Pasqua, vi era sempre abbondanza di uova e di latte, alimenti fondamentali per la preparazione del dolce, proprio perché gli animali ricominciavano il loro ciclo di produzione.

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