La cipolla di Medicina è un prodotto agroalimentare dell’Emilia Romagna. Le prime tracce della coltivazione risalgono al XVI secolo circa, ma è nel Seicento che assumono una importanza fondamentale, come dimostra il bando della Città di Bologna del 1618 sul prezzo delle cipolle. A quel tempo, infatti, la coltivazione e il consumo alimentare erano associati all’uso fitoterapeutico.
La coltivazione “industriale”, almeno secondo fonti accreditate, risalirebbe al XIX secolo. In particolar modo, la sostituzione della canapa con la cipolla avrebbe permesso il mantenimento del settore e del lavoro in zona.
La provincia bolognese, e Medicina in particolare, diventano durante l’epoca fascista il centro di una produzione di cipolle a carattere regionale. Nel dopoguerra, addirittura, il prodotto viene diffuso oltre i confini emiliano-romagnoli ed è protagonista di due mercati settimanali (giovedì e domenica). Le cooperative, costituitesi negli anni Settanta, controllano una quota di maggioranza della produzione della cipolla di Medicina.
Dal 2006, il prodotto può fregiarsi dell’Indicazione geografica protetta, riconoscimento ottenuto anche grazie agli sforzi del Consorzio della Cipolla di Medicina.
Il prodotto è costituito per la maggior parte da alcune varietà di cipolla (Allium cepa) a semina invernale – primaverile, a bulbo sia giallo, che bianco o rosso, coltivate nell’area geografica tipica. L’intervallo minimo tra cicli successivi è di quattro anni. Viene commercializzata tutto l’anno.
La serbevolezza della cipolla è influenzata, oltre che dalle specifiche condizioni pedoclimatiche, anche dalle pratiche colturali e dalle tecniche adottate dopo l’estirpazione.
L’intero territorio del comune di Medicina e Castel Guelfo e parte dei comuni di Ozzano Emilia, Castel San Pietro Terme, Dozza e Imola; in particolare, l’area è delimitata ad est dal confine del comune di Imola fino alla via Selice e quindi dalla stessa via Selice fino a Imola; verso sud dalla via Emilia; a ovest dal confine del Comune di Ozzano; a nord dal confine del Comune di Medicina.
Si possono distinguere tre tipologie di cipolla di Medicina:
Questa cipolla, nelle sue varianti, si presta a una molteplicità di usi notevoli. Non solo come soffritto o base per condimenti vari (specialmente la dorata), ma anche nella preparazione di zuppe e minestre. Se la bianca è da preferirsi come aggiunta (ad esempio nei minestroni o nelle frittate), quella rossa è ottima sia cruda che abbinata alle carni.
Con la cipolla di Medicina si prepara poi il frizòn, un piatto a base di cipolle bianche, che vengono prima macerate con sale e zucchero e poi cotte a lungo con strutto e pomodori.
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