Come diventare ricchi con il vino in 4 mosse e quali acquistare per arricchirsi

Francesco Garbo  | 05 Mag 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
Come diventare ricchi con il vino, 4 trucchi

Se si hanno dei risparmi la cosa più saggia è investirli per farli fruttare con il passare del tempo. Hai bisogno di un’idea su come investirli? La risposta potrebbe essere in un calice di vino. Ma per farlo davvero non ci si deve perdere in un bicchier d’acqua.
Negli ultimi anni il mondo del vino in Italia sta registrando una grande crescita anche sotto il punto di vista dell’export, come conferma il presidente di Assoenologi,  Riccardo Cotarella.
“La ricerca ha portato a una rivoluzione copernicana della scena enologica riscoprendo territori ritenuti a torto non vocati e il valore di tante uve autoctone. Il merito va alla nostra categoria: 5.000 professionisti che anche dopo la laurea continuano studiare e a formarsi. L’enologo sa interfacciarsi con il consumatore, che sempre più vuole parlare con chi il vino lo ha seguito dal vigneto e alla bottiglia, e molti sono anche brillanti manager che gestiscono con successo grandi aziende”.
Una tendenza che trova conferma in quelle bottiglie dai costi esorbitanti che, oltre al prezzo, sono iconici per lo status symbol di cui si fanno portavoce come il Sassicaia.

4 dritte per arricchirsi con il vino


Dati questi presupposti, investire nel vino potrebbe essere una mossa giusta e saggia per accrescere il proprio patrimonio. È però necessario fare chiarezza e scoprire come scegliere in modo accurato i vini da acquistare a questo scopo se si vuole evitare di buttare inutilmente i soldi.

  1. Vini da investimento, pochi ma buoni

I vini da investimento sono una categoria enologica ristretta, una percentuale che si aggira intorno all‘1% della produzione mondiale e che comprende quei vini in grado di rispondere a parametri qualitativi molto alti e non solo.

  1. Storia e annata sono fondamentali

Un buon vino da investimento deve avere una storia prestigiosa, come i Grand Cru di Borgogna o gli Châteaux di Bordeaux  provenienti da vigneti storici che producono vini famosi in tutto il mondo. Deve aver avuto successo tra i critici di settore ottenendo un buon punteggio. L’appartenenza ad una specifica annata è ugualmente determinante, dal momento che ogni vino è indissolubilmente legato al territorio e al clima dell’anno di produzione, elementi che giocano un ruolo a dir poco fondamentale sul risultato finale. Il raccolto che regala un buon vino deve appartenere ad un’annata eccezionale che porta nella bottiglia un vino eccellente e al massimo delle sue potenzialità grazie all’andamento climatico dell’anno. Barolo e Barbaresco: 2001, 2004, 2006, 2008, 2010, 2013, 2015, 2016 e Brunello di Montalcino: 2001, 2004, 2008, 2010, 2012, 2013, 2015, 2016 sono alcuni esempi di vini provenienti da grandi annate.

  1. Le leggi del mercato

Ulteriore caratteristica di un buon vino da investimento è quella di essere scambiato sul mercato in modo frequente. Un vino con storia importante e un buon punteggio che non ha però richiesta sul mercato non è sicuramente quello giusto.

  1. L’importanza del fattore tempo

I perfetti vini da investimento sono soprattutto quelli che aumentano il proprio valore durante il processo di affinamento in bottiglia. Possono essere considerate bottiglie di poco valore quelle che hanno esaurito il loro potenziale di invecchiamento, o peggio ancora bottiglie mal conservate, il cui stato di conservazione ne annullerebbe il valore.

Vini da acquistare se vuoi investire nel settore

Sassicaia vino più costoso al mondo
Sassicaia costoso
Tra i vini più nominati di anno in anno ci sono: Masseto, Ornellaia, Sassicaia, Amarone di Quintarelli o di Dal Forno, il Monfortino di Giacomo Conterno, il Madonna delle Grazie de Il Marroneto.
Da non sottovalutare anche Val d’Arno di Sopra Doc Vigna Galatrona di Petrolo, Brunello di Montalcino Docg Vigna del Suolo di Argiano,Elvio-Cogno-Barolo,Barolo Docg Riserva Vigna Elena.
Per quanto riguarda le bollicine sicuramente il Franciacorta Docg Riserva Dosaggio Zero Annamaria Clementi di Cà Del Bosco, il Trentodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore di Cantine Ferrari.

  
Francesco Garbo
Francesco Garbo

Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.



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