Come fare la ratafia, il liquore che chiude in bellezza tutti i pasti d’Abruzzo

Marianna Di Pilla  | 15 Ott 2024

La ratafia è un tipo di liquore dolce che si ottiene dalla macerazione di frutta, tipicamente ciliegie, ma anche altri frutti come more o lamponi, in alcool, spesso arricchito con spezie e erbe aromatiche.

Questo liquore ha origini antiche e una diffusione piuttosto variegata, con ricette e tradizioni specifiche. Particolarmente apprezzata e tipica dell’Abruzzo, ogni famiglia tende ad avere la propria ricetta segreta della ratafia. Perchè la ratafia non è solo un liquore, ma un elemento di tradizione e cultura gastronomica come il vermouth torinese che riflette la storia e le abitudini delle comunità che la producono.

Ricetta della ratafia fatta in casa

Ratafia, ricetta
Ratafia, ricetta

La preparazione tradizionale prevede la raccolta della frutta al momento giusto di maturazione, spesso coincidente con l’estate, che viene poi lasciata macerare in alcool puro o in grappa.

La scelta di spezie ed erbe è fondamentale per conferire al liquore le sue caratteristiche aromatiche distintive.

Ingredienti

  • amarene ben mature kg. 1
  • un buon vino rosso lt. 1
  • alcool da liquore gr. 300
  • zucchero semolato gr. 300
  • un baccello di vaniglia
  • un bastoncino di cannella

Preparazione

  • Lavare le amarene, togliere loro il picciuolo (non il seme) e lasciarle un giorno all’aria.
  • Metterle poi in un grosso bottiglione, unire il vino rosso (preferibile il Montepulciano d’Abruzzo), aggiungere il baccello di vaniglia e la stecca di cannella, chiudere leggermente con un tappo, legarvi sopra una pezzuola e lasciare il bottiglione al sole per 40 giorni. Ricordare che il liquido deve arrivare a 10-15 centimetri sotto il collo del bottiglione.
  • Trascorso questo tempo filtrare il vino facendolo passare da una tela non troppo spessa lasciandolo cadere in una capace terrina.
  • Levare la cannella e la vaniglia e strizzare leggermente le amarene nella tela. Unire a questo liquido lo zucchero, mescolarlo bene, quindi aggiungere l’alcool. Lasciarlo riposare per una giornata, poi imbottigliare ermeticamente la ratafia, che più invecchia e più è buona!

La ratafia si serve tipicamente come digestivo dopo i pasti.

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla



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