Siamo sulle murge tarantine, sul complesso collinare che digrada verso il Mar Ionio: Manduria è un’antica città che conserva le testimonianze del suo passato, grazie alla necropoli e alle mura megalitiche; il suo borgo, Palazzo Imperiali, le chiese e i vari esempi di architettura barocca rendono l’atmosfera particolarmente affascinante. Il paesaggio che la circonda è caratterizzato dalle oasi naturalistiche, nella campagna spiccano gli uliveti e ovviamente i vigneti. In questa zona prolifera anche la macchia mediterranea che arricchisce ulteriormente il panorama: questo è l’habitat naturale del vino che porta il suo nome, Primitivo di Manduria.
DOC dal 1974, nel 2024 spegne le sue prime cinquanta candeline. Ma la sua è una storia che comincia molto, molto tempo prima.
Questa terra e il suo vino raccontano una storia millenaria che dalla Magna Grecia arriva fino a noi: il Primitivo di Manduria è una vera e propria testimonianza di come il lavoro dell’uomo sia riuscito a plasmare e a dare una forte identità alla ricchezza vitivinicola della regione. I fattori umani si sono intrecciati con le peculiari caratteristiche del territorio, generando i frutti migliori, all’insegna della qualità: tradizione e vocazione hanno attraversato il tempo, portando in dote un sapere che è stato migliorato dal contributo tecnologico. Tutto ciò arriva al naso e al gusto di chi apre una bottiglia di questo prezioso rosso, ormai entrato di diritto a fare parte dei vini più rinomati del panorama italiano.
La produzione di questa DOC ricade su due areali, con due diverse tipologie di paesaggio perché siamo a cavallo tra l’Arco Jonico e la penisola Salentina, che risulta essere la parte predominante. Queste due zone hanno caratteristiche diverse: nonostante il Salento sia proteso verso il mare, ha un clima più umido che si traduce in una percezione più intensa delle temperature con estati piuttosto afose; d’inverno, con il vento, arriva il gelo nonostante il freddo non scenda sotto lo zero. Il suolo si presenta calcareo e argilloso, diventa sabbioso man mano che ci si avvicina alla costa che contribuisce con le sue leggere brezze marine.
Questo vitigno ha una storia che parte dalla fine del ‘700: don Filippo Indelicati seleziona questa varietà scegliendola tra le altre che erano coltivate nella sua terra.
Il nome Primitivo ci dice già tanto sulle sue caratteristiche, perché questo vitigno ha una maturazione precoce: nel 1879 Frojo, noto ampelografo, si esprimeva così: “Il Primitivo forma la coltura esclusiva di Gioia del Colle; se ne fa vino, da solo, di ottimo gusto ed alquanto ricercato”. Era già chiaro a diversi studiosi che questo vitigno soffrisse il caldo e che avesse anche scarsa resistenza per la siccità: questa informazione, insieme ad altri elementi sulle fasi fenologiche (il ciclo di vita della pianta), destava già moltissime attenzioni.
La viticoltura per questa zona ha sempre rappresentato la principale coltura e il progressivo miglioramento degli aspetti tecnico produttivi sono stati fondamentali per il successo di questo progetto. Siamo tra le province di Taranto e Brindisi, il Primitivo è fatto con uve di questo vitigno per almeno l’85%, le forme di allevamento sono quelle tradizionali che consentono di avere una buona superficie fogliare, con la migliore delle esposizioni. L’uva dell’alberello pugliese ha una qualità intrinseca, simbolo del biotipo unico del vitigno. La precocità della maturazione implica una vendemmia già alla fine di agosto: la concentrazione zuccherina risulterà perfettamente adeguata ad ottenere la giusta gradazione alcolica, che non scende mai sotto i 13,5 gradi.
La DOC “Primitivo di Manduria” contempla la versione base e Riserva che ha un periodo di affinamento di 24 mesi, di cui almeno 9 in legno, un vino che risulta essere più strutturato. Il Primitivo è un vino dal gran carattere, di colore rosso intenso; al naso complesso con i sentori di frutta, confettura, fico, percepiamo note balsamiche e speziate; al gusto caldo con tannini levigati, un vino di corpo e armonico. Gli abbinamenti sono sicuramente con secondi piatti a base di carne tra cui selvaggina, grigliata, lo stracotto di cavallo; si accosta bene anche con i formaggi molto stagionati.
Il Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG è un vino dolce, ricavato da uve lasciate appassire sulla pianta o su graticci, in modo che la concentrazione zuccherina sia più alta. Il colore rosso rubino piuttosto scuro presenta sfumature tendenti al granato. Dal profumo ampio con sentori di prugna: ottimo vino da meditazione, si abbina con dolci secchi, cioccolato fondente, formaggi erborinati.
[foto copertina @Anna Fedorova, Istock.com/solo uso editoriale]
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