La Coppa Vetturino è il dolce amato da Re Vittorio Emanuele III da cui è nato l’attuale tiramisù

Stefano Maria Meconi  | 25 Feb 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti

Il tiramisù? È friulano! Questa almeno è l’interpretazione più diffusa a Pieris, frazione del comune goriziano di San Canzian d’Isonzo, dove un tempo c’era il ristorante Al Vetturino. Ed è proprio a questo locale, oggi scomparso, che si attribuisce la creazione della Coppa Vetturino, antesignana di quel dolce che oggi è uno dei simboli della gastronomia italiana nel mondo.

Ecco dove è nato il tiramisù

Antonio Casolo, intorno al 1850, decise di aprire una rivendita di vini a Pieris. Questo locale, nel 1878, passò a Giulio Cosolo (fratello di Antonio), che decise di trasformarlo in un ristorante con l’aiuto della moglie Maria Clemente. Nacque così la Trattoria Al Vetturino, destinata a segnare un pezzo della storia gastronomica italiana. Passano però almeno 50 anni, una guerra mondiale, finché Mario, nipote di Giulio, trasforma il ristorante in albergo.

Ed è proprio durante la sua gestione, conclusasi nel 1977 con la vendita del locale, che diviene famosa la Coppa Vetturino: pare che a inventarla fu proprio Mario Casolo, mentre era imbarcato su una nave della Famiglia Reale. Il dolce piacque così tanto a Re Vittorio Emanuele III che, di ritorno dal servizio militare, Mario condivise la ricetta con Giuseppina Visentin, che lavorò nel ristorante per ben 1925. Ed è così, con i dovuti aggiustamenti del caso, che è nato il tiramisù, così chiamato perché tirava su gli animi e le forze degli sciatori.

Coppa Vetturino o Tìrime Su: ricetta tradizionale

Ingredienti per 8 coppe

  • 5 uova intere e 6 tuorli d’uovo
  • 450 g di zucchero
  • 180 g di farina 00
  • mezza bustina di lievito in polvere (8 gr. circa)
  • la scorza grattugiata di 1 limone
  • 1 l di panna liquida con almeno il 60/70% di grasso
  • 180 nl di Marsala secco
  • 100 g di spolvero di cacao amaro
  • sale q.b.

Lavorazione

Per preparare il pan di Spagna rompere 5 uova intere in una terrina, montarle con le fruste elettriche unendo lo zucchero pari al peso di 5 uova con guscio (300 g circa) fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso. Incorporare, setacciando poco per volta, la farina 00 in quantità pari al peso di 3 uova con guscio (circa 180 g), mezza bustina di lievito, un pizzico di sale e la scorza di limone. Versare in uno stampo e infornare a 170 °C per 30-40 minuti, sfornare e lasciare raffreddare.

Preparare la crema zabaione montando in una terrina, con le fruste, 6 tuorli d’uovo con 6 cucchiai colmi di zucchero (circa 90/100 g): quando diventa una spuma chiara, incorporare 80 gr. di Marsala un cucchiaio alla volta. Mettere il recipiente a bagnomaria tiepido e, con il fuoco acceso, far addensare lo zabaione aiutandosi con una frusta. Quando è ben gonfio o al primo bollore, toglierlo dal bagnomaria e lasciar raffreddare riponendolo quindi in frigorifero.

Preparare la crema al cacao montando un litro di panna fresca ed incorporando a 400 gr. di essa 2 o 3 cucchiai di cacao amaro (circa 45 g) con 2 o 3 cucchiai di zucchero (circa 45 g) preventivamente setacciati. Riporre subito in frigorifero. In una terrinetta versare 100 gr. di Marsala per inzupparvi il pan di Spagna.

Riempire le coppe a metà circa con la crema al cacao, adagiarvi sopra un quadratino di pan di Spagna inzuppato nel Marsala, quindi ricoprire fino all’orlo con la crema zabaione. Spolverare abbondantemente di cacao e riporre in frigorifero per almeno 4 o 5 ore. Servire freddo.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi


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