Immaginatevi di passeggiare lungo le strette e acciottolate strade di Cefalù, una pittoresca cittadina siciliana incastonata tra il blu intenso del mare Tirreno e le maestose rocce che la sovrastano. Mentre il sole illumina i tetti terracotta e le antiche mura normanne, vi ritrovate avvolti da un’atmosfera magica, quasi fuori dal tempo. Ma Cefalù non è solo un gioiello architettonico e storico, è anche un paradiso per gli appassionati di gastronomia. Qui, il patrimonio culinario della Sicilia si esprime in tutta la sua autenticità e varietà, facendo leva su ingredienti freschi e ricette tramandate di generazione in generazione. La posizione di Cefalù, con i suoi pescatori che ogni giorno tornano al porto con il pescato fresco, rende questa città un luogo ideale per scoprire i sapori del mare. La cucina cefaludese è un perfetto equilibrio tra la ricchezza del mare e la fertilità della terra siciliana, dove ogni piatto racconta una storia fatta di incontri culturali, tradizioni e innovazioni.
La cittadina si trova proprio sotto la rocca di Cefalù che domina dall’alto la città e insieme al Duomo formano un paesaggio molto caratteristico. L’architettura ha forti caratteri arabo-normanni e fra case sul mare e tramonti mozzafiato ci si perde facilmente in un’atmosfera senza tempo. Da visitare il Duomo edificato nel 1131 e abbellito nel corso degli anni con mosaici bizantini grazie a maestri fatti arrivare direttamente da Costantinopoli da Ruggero II. Poi la rocca con la sua altezza complessiva di 268 metri sul livello del mare.
La caponata di melanzane è il tradizionale antipasto siciliano, molto diffuso soprattutto nella zona di Cefalù. Un piatto perfettamente vegetariano, lactose-free e gluten-free (ma attenzione a come vengono preparate le melanzane). Le verdure vengono fritte in abbondante olio caldo e, successivamente, vengono condite con sugo di pomodoro, capperi e olive. Il nome caponata deriva da capone, un pesce della zona, che per necessità economica fu poi sostituito con le melanzane.
Nonostante si trovi proprio di fronte al mare, e sia dotata di splendide spiagge, a Cefalù uno dei piatti tipici è a base di carne. Si tratta della pasta a tajanu, ovvero un primo piatto che viene preparato condendo una pasta generalmente cava (dagli ziti alle penne) con un gustoso sugo di carne bovina stracotta, melanzane fritte, pecorino, olio EVO e basilico. La particolarità è la cottura in pentole di terracotta con uno schema “a timballo” che rende il tutto ancora più condito e saporito.
Un po’ primo piatto, un po’ merenda che difficilmente risulta leggera ma altrettanto difficilmente delude. Il pane cunzatu (lett. condito) è una delle tipicità di questo territorio, ovvero un pane spaccato in due longitudinalmente e riccamente arricchito (cunzatu, appunto) con pecorino, acciughe e olio. Anche senza scaldarlo o tostarlo, questo pane sarà un vero e proprio modo per rinfrancarsi dopo una giornata a nuotare nel mare di Cefalù o passeggiando tra i suoi tesori. Esattamente come si potrebbe fare con le arancine o lo sfincione, focaccia morbida e ricchissima di pomodoro e formaggio, oltre alle acciughe, che a Palermo e Cefalù è immancabile.
Specialità tradizionale del territorio montagnoso intorno a Cefalù, il presidio Slow Food della provola delle Madonie è un formaggio dal sapore dolce, con una stagionatura che varia a seconda delle tecniche di preparazione, e che influisce su peso, sapore e consistenza finale. Ne risulta così un sapore unico, che a volte viene saltato dall’aggiunta di un limone o un’arancia, per dare vita a una provola che, in altri casi, può anche essere affumicata a legna.
Presenza assolutamente irrinunciabile di quasi tutta la pasticceria siciliana, la cassata si prepara con ricotta e pan di Spagna, impreziositi da uno scrigno di glassa (a volte bianca, a volte verde) che danno ancora più dolcezza alla ricetta. Ma non è da sola: insieme ai mostaccioli, ai biscotti di San Martino e all’immancabile frutta martorana, la pasticceria di Cefalù e dintorni è anche un omaggio alla mandorla, che qui è prodotto di altissimo valore.
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