È famosa anche per le sue splendide terme, tanto che anche Dante le descrive nella Divina Commedia, colpito da queste fonti di acqua calda che ancora oggi richiamano tantissimi turisti desiderosi di un bagno caldo e rigenerante.
Viterbo però non è solo terme ma anche un borgo tutto da scoprire. Vediamo cosa vedere e cosa mangiare a Viterbo.
Viterbo, di probabili origini etrusche, ha conservato nel suo centro storico un quartiere medioevale con le mura quasi del tutto integre. Viterbo è anche conosciuta come la città dei papi e questo perché alla fine del XIII secolo fu sede pontificia e per ben 24 anni fu qui nel Palazzo Papale che si elessero diversi pontefici. Il nome si pensi possa derivare dal latino Vetus Urbs cioè città vecchia.
Iniziamo il nostro tour da Piazza San Lorenzo che tra il Palazzo dei Papi e il loggiato conquista per la sua bellezza, un luogo dove si può respirare la storia, proprio qui il papa Alessandro IV trasferì la sede del papato e proprio qui è nata la parola conclave, ancora oggi in uso. Da qui poi ci si può incamminare verso piazza San Pellegrino e lasciarsi trasportare dalla storia in vicoletti suggestivi.
Per un’esperienza più autentica potete visitare la città sotterranea con un percorso scavato nel tufo. Dove oggi possiamo passare grazie a questi cunicoli una volta in epoca etrusca scorreva l’acqua e durante la Seconda guerra mondiale invece c’erano passaggi segreti e rifugi antiaerei. Per completare l’esperienza merita la visita il Museo Nazionale Etrusco con i resti di corredi funerari e una biga originale ancora oggi ben conservata. Per coloro che volessero godersi un po’ di relax a pochi minuti da Viterbo ci sono le Terme dei Papi con la piscina che è alimentata con l’acqua del Bullicame, quello appunto citato da Dante.
Il territorio della Tuscia è molto ricco di prodotti genuini, tra pesci di lago, carne, funghi e frutta secca c’è solo l’imbarazzo della scelta. Partiamo con i profumatissimi funghi porcini che qui trovano il loro habitat naturale grazie agli alberi di castagno, le querce e i faggi. Meno conosciuto ma non meno saporito l’ovolo, un fungo che qui viene servito sia nelle insalate ma anche molto apprezzato nelle zuppe. Carne sia allevata che cacciagione come l’abbacchio, il cinghiale e la lepre sono i protagonisti di molti piatti del territorio. Carne che è anche alla base di squisiti salumi come il capocollo e la pancetta. Per coloro a cui non piace la carne c’è il pesce di lago come il coregone, l’anguilla, il luccio, il latterino, la tinca e il persico reale. Come non nominare poi l‘olio della Tuscia, eccellenza che viene prodotta qui sin dal tempo degli Etruschi.
Tra i piatti tipici i lombrichelli, perfetti con il ragù alla viterbese, con salsiccia e vino rosso. Altro tipo di pasta il fieno di Canepina, una specie di tagliatelle sempre servite con la carne e gli gnocchi con il ferro di Soriano nel Cimino. Tra i secondi come già accennato i vari tipi di carne e pesce mentre tra i dolci i tozzetti di Viterbo con nocciole e a volte arricchiti con rhum e un dolce che però si trova nel periodo di natale ovvero il pangiallo. Un dolce ricchissimo con frutta secca.
[foto copertina @Valerio Mei, Shutterstock.com/solo uso editoriale]
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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