Nel cuore della Calabria, nella frazione Villa San Giuseppe alla foce del torrente Gallico, si coltiva un tesoro agrumicolo di rara bellezza: l’Arancia Belladonna di San Giuseppe. Questa cultivar tardiva, con la sua polpa bionda e succosa, è legata indissolubilmente al paesaggio pre-montano dell’Aspromonte che si estende fino allo stretto di Messina. La storia di questo frutto affonda le radici nel 1863, quando venne riconosciuta per la prima volta come eccellenza agricola della regione.
La raccolta delle Arance Belladonna si svolge tra aprile e giugno, e i frutti, di pezzatura media e forma ovoidale, possono essere conservati per tutta l’estate grazie al loro alto grado di serbevolezza. La tradizione vuole che siano custoditi al buio in cassette di legno, nella sabbia di mare o nella segatura di faggio o di pioppo.
Il Presidio Slow Food ha riconosciuto l’importanza di questa varietà, lavorando per la sua valorizzazione e protezione. L’Arancia Belladonna non è solo un prodotto agricolo, ma un simbolo di un territorio che si è guadagnato l’appellativo di “giardino sullo stretto”.
Le Arance Belladonna sono ricche di succo e caratterizzate da pochissimi semi. La loro polpa è dolce e profumata, con un equilibrio perfetto tra acidità e zuccheri, rendendole ideali sia per il consumo fresco sia per la trasformazione in marmellate e scorzette candite.
“Pitta nchiusa”, Torta Calabrese
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