Piatto della domenica per eccellenza, sostanzioso, profumato e saporitissimo. Parliamo del ragu alla bolognese, uno dei piatti più rappresentativi, in Italia e all’estero, della cucina Italiana. Ognuno ha la sua versione di questo ragu, chi usa la carne di manzo, chi un misto di manzo e maiale ma quello che accomuna le molteplici varianti è la lunga cottura di questa salsa. La ricetta originale è una ed è stata depositata alla camera commercio di Bologna. Sembrerà strano e paradossale ma nella ricetta depositata è concesso il dado.
Per l’esattezza la ricetta del ragu alla bolognese era stata depositata alla camera già nel 1982, ma dopo quarant’anni c’era bisogno di un piccolo aggiornamento e anche l’Accademia della Cucina, associazione che tutela cultura e tradizioni della cucina italiana, ha dovuto accettare le varianti. La ricetta depositata nell’82 secondo alcuni non è più attuale soprattutto per la difficoltà di reperire ingredienti come la cartella, ovvero il diaframma del manzo. Inoltre nella nuova versione il ragu alla bolognese può essere arricchito da fegatini e cuori di pollo, salsiccia di maiale sbricolata, piselli o funghi porcini.
Vediamo dunque nel dettaglio la ricetta del ragu alla bolognese 2023. Al posto della cartella, carni miste di manzo e maiale, pancetta arrotolata al posto di quella fresca e il dado di brodo. La professoressa Cristina Bragaglia della delegazione di Bologna dell’Accademia Italiana spiega il grande lavoro dietro a queste modifiche: “Abbiamo fatto un grande lavoro di ricerca partendo da Pellegrino Artusi e raccogliendo ricette fra ristoratori e famiglie. Tra le cinquanta più significative abbiamo poi realizzato quella definitiva oggi depositata”.
400 gr. di polpa di manzo macinata grossa
150 gr. di pancetta fresca di maiale a fette
mezza cipolla, circa 60 gr.
1 carota, circa gr. 60
1 gambo di sedano, circa gr. 60
1 bicchiere di vino rosso o bianco
200 di passata di pomodoro
1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro
1 bicchiere di latte intero (facoltativo)
Brodo di carne o vegetale leggero ( anche dado)
3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
Sale e pepe.
In una casseruola (di ottima qualità, pesante) antiaderente o di alluminio o in ghisa smaltata (un tempo era molto usato il tegame di coccio) di 24-26 cm di diametro, fare sciogliere la pancetta macinata o tritata con 3 cucchiai d’olio. Quindi, aggiungere gli odori tritati finemente sul tagliere (non usare il mixer) e fare appassire il battuto lentamente a calore medio basso, sempre girando con un mestolo di legno (la cipolla non deve assolutamente prendere il sapore di bruciato). Alzare il calore e unire la carne macinata e, sempre mescolando accuratamente, cuocerla per una decina di minuti fino a che “sfrigola“.
Versare il vino e farlo evaporare e ritirare completamente, fino a quando non si sentirà più odore di vino e, poi, unire il concentrato e la passata. Continuando a mescolare bene, versare una tazza di brodo bollente (ma si può usare anche semplicemente dell’acqua) e far cuocere piano, a recipiente coperto, per circa 2 ore (anche 3 ore secondo le preferenze e le carni usate) aggiungendo il brodo caldo man mano che occorre. A metà cottura, secondo una consigliabile antica tradizione, si può aggiungere il latte che deve essere fatto ritirare completamente. Infine, ultimata la cottura, aggiustare di sale e pepe. Il ragù dovrà risultare di un bel colore arancione scuro, avvolgente e cremoso.
Carni miste: manzo (circa il 60%) e maiale (circa il 40%) (lombo o capocollo)
Carni tritate al coltello
Pancetta stesa o arrotolata di maiale al posto della pancetta fresca
Un profumo di noce moscata
Varianti non ammesse
Polpa di vitello
Pancetta affumicata
Solo carne di maiale
Aglio, rosmarino, prezzemolo, altri aromi o spezie
Brandy (in sostituzione del vino)
Farina (per addensare)
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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