Dai templi antichi alle spiagge dorate: cosa vedere e mangiare a Policoro, gioiello lucano

Matteo Cicarelli  | 17 Ago 2025

C’è un punto, nella Basilicata ionica, in cui la terra si distende dolcemente verso il mare. Qui, tra campi fertili, acque cristalline e profumo di agrumi, sorge Policoro. Un borgo che custodisce memorie greche e romane. Un tempo qui si trovava l’antica Heraclea, teatro della celebre battaglia tra Pirro e i Romani. Oggi, è una delle principali mete estive della Basilicata, grazie al suo patrimonio storico, archeologico e culturale e al paesaggio naturalistico. 

La storia di Policoro

Passeggiare per Policoro è un po’ come sfogliare un libro di storia, si è costantemente in bilico tra il passato e la contemporaneità. Uno dei punti di massima attrattiva è il sito archeologico. Questo borgo, fin dall’antichità, ha occupato una posizione strategica lungo le rotte commerciali della Magna Grecia, vivendo il suo momento di massimo splendore come Heraclea, la città che nel 280 a.C. divenne scenario dell’epica battaglia tra Pirro e l’esercito romano. Ancora oggi, le imponenti rovine dell’acropoli, con i resti del tempio dedicato a Demetra, sono testimonianza di quel glorioso passato. Il Parco Archeologico di Heraclea rappresenta il cuore antico di Policoro, dove spiccano un teatro ben conservato, terme antiche, un’agorà e resti di templi. Poco distante si trova il Museo Archeologico Nazionale che conserva reperti che riportano indietro di secoli, tra vasi decorati e statuette votive. La città nuova, invece, si snoda attorno a piazze vivaci, come piazza Segni e piazza Eraclea, ma l’attrattiva principale è il maestoso Castello Baronale del XIV secolo, che domina l’intero borgo e dal quale lo sguardo si estende fino al mare. 

La spiaggia


Il fiore all’occhiello di Policoro sono senza dubbio le sue spiagge, tanto da vantare uno dei tratti costieri più suggestivi della Basilicata ionica, dove il mare cristallino incontra paesaggi di rara bellezza. Marina di Policoro è una gioia per gli occhi, soprattutto nell’area in cui ci sono case su isolotti sospesi sull’acqua. Accanto al Bosco Pantano (Oasi del WWF), un paradiso naturale dove passeggiare e fare escursioni, c’è una spiaggia silenziosa e, quasi, incontaminata habitat ideale per la nidificazione dalla tartaruga Caretta caretta. L’attrattiva principale è il Lido di Policoro, la spiaggia cittadina, con la sua spiaggia bianca e il mare dalle sfumature turchesi. Qui, si trova il perfetto equilibrio tra desiderio di scoperta e relax. 

Nei dintorni


Città fantasma di Craco
Basta spingersi appena oltre la città per scoprire un territorio pieno di sorprese. Già, solo a pochi chilometri, si trova Marina di Pisticci, un luogo che sembra uscito da un quadro. Il celebre rione Dirupo, con le sue tipiche “casedde” (piccole case in pietra) bianche dai tetti rossi disposte a gradinata sui calanchi argillosi, offre uno spettacolo architettonico unico al mondo. Dirigendosi verso l’entroterra, invece, si incontra Matera, una città senza tempo che lascia senza fiato. I suoi celebri Sassi, Patrimonio UNESCO, formano un labirinto di case-grotta, chiese rupestri e viuzze che si snodano come in un presepe vivente. Passeggiare tra questi antichi rioni significa compiere un viaggio attraverso i millenni. Infine, non si può non visitare Craco, borgo fantasma di origine greca. Abbandonato negli anni ’60 a causa di una frana, oggi il paese si presenta come una visione surreale: case vuote, strade deserte e una chiesa madre che domina il paesaggio. 

Cosa mangiare

Peperone di Senise IGP, peperoni cruschi
La cucina di Policoro è un dialogo armonioso tra i doni del mare e i frutti della terra. In ogni piatto sono presenti i sapori autentici di questo territorio, in cui ingredienti semplici diventano scrigni di sapori intensi. Sono da provare le alici marinate, che profumano di limone e prezzemolo, le triglie arrosto e le zuppe di frutti di mare. Ma anche le ricette di terra sono degne di nota, come le orecchiette con cime di rapa, i peperoni cruschi, le creme di fave e cicorielle da spalmare su fette di pane di Matera. I dolci legati alla tradizione sono le cartellate croccanti intrise di miele, i mostaccioli speziati e le granite agli agrumi. Il tutto accompagnato da un calice di Aglianico, rosso corposo, o da un fresco bianco lucano.

Matteo Cicarelli
Matteo Cicarelli


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