Dicono sia lei l’osteria più famosa di Bologna: dove si trova, menù e quanto costa mangiare all’Osteria dell’Orsa

Emma Valenti  | 23 Lug 2025

Nel dedalo di vicoli che si snoda tra Piazza Maggiore e via Indipendenza, tra le mura vive e brulicanti della zona universitaria di Bologna, esiste un luogo che non è soltanto una trattoria, ma un vero e proprio pezzo di storia cittadina.
Stiamo parlando dell’Osteria dell’Orsa, un’istituzione gastronomica – e culturale – che dal 1979 conquista generazioni di studenti, turisti, curiosi, intellettuali, artisti e perfino qualche prelato affamato di autenticità. Vediamo insieme cosa sapere su questa attività e quanto costa, all’incirca, un pasto nel locale.

Osteria dell’Orsa, nascita e origine del nome


Tutto ebbe inizio in via Mentana 1, quando Maurizio Sicuro, insieme al fratello Giuseppe e all’amico Franco Bertocchi, decise di trasformare l’ex paninoteca “Dal Francese” in qualcosa di molto più ambizioso: un punto di ritrovo, un luogo di condivisione, un rifugio per menti libere e stomaci esigenti.
Il nome? “Osteria dell’Orsa“, ispirato a un’immagine potente tratta da un libro del filosofo Toni Negri, dove il movimento degli anni Settanta viene paragonato a un’orsa: docile ma capace di diventare feroce per difendere i suoi cuccioli. Un simbolo di resistenza, passione e identità.
Negli anni Ottanta e Novanta, l’Osteria dell’Orsa fu ben più che un ristorante: fu un una sorta di centro culturale. Al piano interrato – che pochi conoscono – prendevano vita concerti indimenticabili: le prime note furono punk, ma col tempo arrivarono anche le raffinate vibrazioni del jazz. Tra i protagonisti, nomi come Paolo Fresu e Marco Tamburini, che regalarono a quel seminterrato un’atmosfera che pareva quella delle cantine newyorkesi.

La svolta del locale nel 2002


Poi, il 2002 segnò un cambiamento radicale. L’omicidio del giuslavorista Marco Biagi colpì profondamente Bologna e il suo tessuto politico-culturale. Maurizio e i suoi soci decisero allora di lasciare da parte la musica dal vivo e di concentrare tutte le energie sull’anima gastronomica del locale.
Una scelta che si è rivelata vincente. Oggi l’Orsa è considerata da molti l’osteria più amata di Bologna, con una cucina che onora in pieno la tradizione locale. Le tagliatelle al ragù qui non sono semplicemente buone: per alcuni sono le migliori della città. Eppure, c’è chi giura che la vera rivelazione siano le patate al forno, magari accompagnate da una birra fresca, sempre presente sui tavoli come una vecchia amica.
Non è raro vedere i tavoli affollati di studenti provenienti da ogni parte d’Italia (e del mondo), accanto a professori, musicisti, politici e volti noti della cultura bolognese. L’ambiente è semplice, autentico, informale: ci si siede dove c’è posto, si chiacchiera con chi capita, e spesso si finisce per raccontarsi storie di viaggi, di libri letti e, naturalmente, di cibo.

Orari e costi


L’Osteria dell’Orsa è aperta tutti i giorni, con orario continuato dalle 12.15 alle 22.30. Non accetta prenotazioni – e forse è giusto così: l’attesa, mai troppo lunga grazie alla generosa capienza del locale, fa parte del rituale e della tradizione. Una pausa tra le chiacchiere di chi aspetta e il profumo di ragù che arriva dalla cucina. I costi sono alla portata di tutti e con circa venti euro è possibile fare un pasto completo, mentre i singoli piatti freddi, le insalatone e i crostini caldi sono ordinabili per pochi euro.
Bologna è una città che va vissuta con tutti i sensi. E se volete capire davvero la sua anima più profonda, fate un salto all’Osteria dell’Orsa: troverete un piatto fumante, una storia da ascoltare e forse – perché no – anche voi stessi.

Emma Valenti
Emma Valenti


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