Gustosi e succosissimi, i fichi d’India sono un frutto estivo davvero irresistibile ma occhio alle spine. Come si sceglie un buon fico d’India e come si riesce ad eliminare la buccia esterna senza riempirsi le mani di spine? Scopriamo tutto quello che c’è da spere su questi deliziosi fichi.
L’origine della pianta è americana , conosciuto anche dagli Indios e importato dagli spagnoli nel Vecchio Continente, loro lo chiamavano “tuna” mentre in Nordafrica lo chiamavano il “fico di cristiano”. La pianta è costituita da steli appiattite, chiamate anche pale per la loro forma, ricoperte di spine, da questi dei fiori che danno poi origine ai frutti. Le coltivazioni più grandi di Fico d’India si trovano in generale nei paesi mediterranei, in Sudamerica, in Messico, negli Stati Uniti, in Africa e in Asia. In Israele è conosciuto come “frutto di Sharon” ed è il frutto nazionale. Ma veniamo all’origine del nome, si chiamano fichi d’india perché sarebbero stati portati nel Vecchio Continente grazie a Cristoforo Colombo.
I fichi sono grandi massimo 10 centimetri e sono ricoperti da una spessa scorza irregolare che varia dal verde, al giallo, arancio, rosa o rossa ed è ricoperta in corrispondenza di aree rigonfie di sottilissime spine, spesso invisibili e proprio per questo facilmente penetrano nella pelle se il frutto non è maneggiato con la dovuta cautela. Una volta rimossa la scorsa si arriva alla polpa di colore giallo aranciato, verde o rosso scuro. Molto succosa, acidula, abbastanza zuccherina e profumata, e racchiude numerosi semi croccanti e commestibili.
Anche durante l’acquisto prestate attenzione alle eventuali spine, anche se molto spesso prima di essere messi in commercio i fichi vengono privati delle spine. Evitate esemplari raggrinziti e con macchine, preferite quelli ben sodi. Per individuare il grado di maturità dei fichi d’India vi basterà tastarli leggermente, se cedono con una leggera pressione delle dita allora sono maturi. Il modo più veloce per sbucciali è con l’aiuto di forchetta e coltello, non dovrete far altro che tagliare le due estremità e praticare una serie d’incisioni superficiali per l’intera lunghezza e togliere la scorza. Piccolo consiglio, lasciar maturare i fichi d’India a temperatura ambiente.
Il fico d’India viene consumato molto spesso al naturale o al più irrorato con qualche goccia di limone o lime. Se optate per la cottura allora passatelo al setaccio per eliminare i semini che potrebbero non essere graditi. Un uso insolito dei fichi d’India è quello che li vede nell’insalata. Dei fichi non sono commestibili sono i frutti ma anche le grandi pale che vengono mangiate sia crude che cotte. Vi basterà togliere le spine, sbucciarle e tagliarle a pezzi per poi cuocerle al vapore, in umido o in padella. I messicani le usano nelle frittate o nelle insalate.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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