Dolci e succose, è davvero difficile resistere alle ciliegie tanto che si sa, una ciliegia tira l’altra. Ma quanto ne sappiamo sulle ciliegie? Ecco dunque 5 curiosità sulla loro provenienza, consigli per l’acquisto e per conservarle nel modo giusto.
Le ciliegie sono frutto di una pianta probabilmente originaria dell’Asia del Nord-Est. È difficile stabilire con certezza il paese d’origine di questa pianta, perché la ciliegia si coltivava in numerose regioni sin dall’epoca preistorica. Sicuramente hanno contribuito molto alla loro diffusione gli uccelli, che ne sono davvero molto ghiotti e, attraverso le migrazioni, hanno avuto un ruolo importante nell’espansione del ciliegio in tutto il mondo. Eccoci dunque alla prima curiosità, Il ciliegio appartiene alla stessa famiglia dell’albicocco, del melo, del prugno e del pesco. La pianta può arrivare all’altezza di 20 metri di altezza anche se i coltivatori la mantengono solitamente in proporzioni più modeste per agevolare la raccolta. All’inizio della primavera, il ciliegio si copre di magnifici fiori bianchi, bellissimi e molto profumati.
La Ciliegia di Marostica in mostra – la “marostegana” , variante autoctona derivata dall’incrocio di un durone rosso con una ciliegia bianca
Esistono molte varietà, oltre 500. Le ciliegie sono arrotondate, carnose e succose, con la buccia liscia. Sono sospese a lunghi e fini peduncoli attaccati a gruppi sulla corteccia. Le ciliegie possono essere dolci, o più acidule se selvatiche. Esistono alcune varietà di ciliegie gialle ma le più comuni sono quelle rosse, dal rosso più chiaro a quello scuro. Spesso si trovano in commercio ciliegie con una polpa ben soda e croccante. Simile alla ciliegia c’è l’amarena che viene spesso consumata cotta, di sapore acidulo e più piccola nella forma.
Le ciliegie devono essere raccolte a maturazione, perché dopo essere state staccate dall’albero non sono più in grado di maturare. Preferite ciliegie carnose, sode, di colore brillante, con i peduncoli non disseccati. Evitare esemplari duri, piccoli e poco coloriti, perché non sono maturi, evitare anche ciliegie molli, avvizzite o macchiate di scuro, segno evidente che non sono più fresche.
Ciliegia di Vignola IGP: prezzi, caratteristiche del “Nano durone” di Vignola+
Le ciliegie sono deliziose crude, al naturale, ma spesso vengono utilizzare in cucina per molte ricette. Cotte in conserva, macerate nell’alcol o utilizzate per preparare distillati. Si aggiungono alle macedonie, ai budini, a sorbetti, alle crostate, al gelato e allo yogurt. Sono indispensabili anche per la torta foresta nera, vere protagoniste di questa ricetta, e per i dolci con la frutta candita. Con le ciliegie si fanno composte e confetture e si producono vino e acqueviti (maraschino e ratafià ad esempio).
Le ciliegie si devono conservare in frigorifero perché sono molto delicate e facilmente deperibili. Si mantengono qualche giorno a seconda del grado di maturazione. Tenerle lontane da alimenti aromatici, perché assorbono gli odori. Potete anche congelare le ciliegie, con o senza nocciolo, coperte di zucchero. Le ciliegie disidratate si conservano circa un anno in un contenitore chiuso, riposte in un luogo fresco e asciutto.
Sono un cuoco e un giornalista enogastronomico, cucino e parlo di cibo praticamente tutto il giorno. Vino e cibo sono le due vie migliori per conoscere una cultura, in modo gustoso.
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