DOP, IGP e STG: cosa significano queste sigle e perché sono garanzie di qualità

Claudia Giammatteo  | 16 Mar 2024
DOP-IGP-STG significato

1 Tutela e valorizzazione dei nostri prodotti: cosa significano DOP, IGP e STG

Nel vasto mondo della gastronomia, è facile imbattersi, così come utilizzare, una serie di sigle e acronimi che spesso possono risultare poco chiari. Tra le più comuni e significative, troviamo sicuramente le sigle Dop, IGP e STG. Ma cosa indicano esattamente e perché sono considerate garanzie di qualità quando si tratta di prodotti alimentari?

Vediamo in dettaglio il significato preciso di queste denominazioni e il loro importante ruolo nel garantire l’eccellenza e l’autenticità dei prodotti gastronomici.

2 Dop, IGP e STG: ecco cosa significano queste sigle

L’Italia possiede un patrimonio inestimabile di eccellenze gastronomiche, prodotti unici che non solo vanno riconosciuti, ma anche tutelati dalle frodi. I prodotti made in Italy, quindi, vengono classificati secondo varie denominazioni, ciascuna con caratteristiche specifiche.

In particolare, le sigle Dop, IGP e STG sono veri e propri sistemi per la certificazione alimentare, tutti riconosciuti a livello europeo e che rappresentano sistemi di protezione e certificazione per i prodotti alimentari tradizionali e tipici, volti a garantire l’autenticità, l’origine geografica e la qualità di tali prodotti.

Ecco cosa significano nel dettaglio:

  1. DOP (Denominazione di Origine Protetta): identifica prodotti alimentari caratterizzati da una stretta connessione con un determinato territorio di produzione. Questa sigla è riservata ai prodotti che seguono rigorosi standard di produzione tradizionale e che sono prodotti, trasformati e preparati in un’area geografica definita. L’obiettivo principale della Dop è proteggere e valorizzare la tradizione culinaria di una determinata regione, garantendo al consumatore l’autenticità e la qualità del prodotto. Tra i prodotti italiani DOP ricordiamo il Grana Padano, la Mozzarella di Bufala Campana e il Parmigiano Reggiano.
  2. IGP (Indicazione Geografica Protetta): indica prodotti alimentari strettamente legati a un territorio specifico, ma in questo caso non è richiesta una fase di produzione, trasformazione o preparazione completamente localizzata. Tuttavia, è necessario che almeno una fase del processo avvenga nell’area geografica indicata. L’IGP protegge il legame tra il prodotto e la sua origine geografica, garantendo standard qualitativi e unicità legata al territorio di produzione. Esempi di prodotti IGP italiani sono la Mortadella Bologna, l’Aceto Balsamico di Modena e la Bresaola della Valtellina.
  3. STG (Specialità Tradizionale Garantita): identifica prodotti alimentari che rispondono a criteri specifici di tradizione e autenticità, ma non necessariamente sono legati a un territorio geografico. Questa sigla è riservata ai prodotti che seguono ricette tradizionali o tecniche di produzione particolari, tramandate nel tempo e che rappresentano un patrimonio culturale e gastronomico significativo. Tra i prodotti STG c’è, ad esempio, la Pizza Napoletana.

Le sigle Dop, IGP e STG, quindi, rappresentano importanti strumenti di tutela e promozione dei prodotti alimentari tradizionali e tipici europei che garantiscono al consumatore l’origine geografica, l’autenticità e la qualità dei prodotti, promuovendo nel contempo la diversità e la ricchezza delle tradizioni culinarie europee. Prestare attenzione a queste sigle durante gli acquisti alimentari è un modo per supportare la cultura gastronomica locale e godere appieno delle prelibatezze che il nostro continente ha da offrire.

Claudia Giammatteo
Claudia Giammatteo



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