
In Italia abbiamo una capitale per ciascuna esigenza, voglia, curiosità: c’è quella politica, Roma ovviamente. C’è quella della pizza, Napoli neanche a dirlo. E poi c’è lei, quella del Rinascimento, una città che trascende i secoli e da almeno cinque di questi è l’assoluta specialista in fatto di arte e cultura, oltre ovviamente che della nostra lingua comune. Passeggiando tra i suoi palazzi color dell’ocra, riflettendosi nelle acque placide dell’Arno, vi capiterà forse di sentire profumi che vengono da cucine di case, osterie e ristoranti: sono quelli del lampredotto, della schiacciata e dei fegatini, di carne e legumi, di ribollite e pappe al pomodoro. Proprio loro sono gli ingredienti base della sua gastronomia, da scoprire attraverso una selezione dei migliori indirizzi dove mangiare a Firenze: perché la cultura alimenta lo spirito, ma anche il corpo vuole la sua parte!
Qui potete assaggiare il vero lampredotto toscano, una delizia preparata con l’abomaso, uno dei quattro stomaci della mucca, accompagnato dalla sapida e fresca salsa verde e servito in un panino. Più che un locale, questo è un punto di riferimento per i fiorentini. Oltre alla versione classica trovate molte declinazioni di questa ricetta come ad esempio il lampredotto all’uccelletto. Si prosegue poi con la trippa alla fiorentina, la salsiccia e la polenta fritta e, durante la stagione estiva, l’insalata di frattaglie.
Siamo vicini al mercato di Sant’Ambrogio, un bistrot semplice che offre una cucina basata su ingredienti stagionali e del territorio. Le specialità non arrivano solo dalla cucina ma anche dalla griglia con carni di qualità. Durante la bella stagione potete assaporare i piatti nel dehors che affaccia sulla piazza.
Uno dei ristoranti storici di Firenze, nato come bottega di alimentari e piccola trattoria nel 1901 da Egiziano Gori, detto Burde. Siamo lontani dal centro storico e questo locale è gestito da due fratelli, Andrea e Paolo Gori, uno in sala e l’altro in cucina. Ribollita, trippa, peposo e stracotto sono solo alcune dei piatti forti del locale che negli anni è diventato un punto di riferimento per i fiorentini. La cucina di questo locale ha conquistato i Tre Gamberi nella Guida Ristoranti d’Italia 2023.
Un indirizzo storico fondato dal famoso chef Fabio Picchi nel 1979. Nel suo locale è riuscito a portare negli anni tutto il suo carisma e il suo entusiasmo e nonostante lui non ci sia più, ha lasciato comunque un’impronta indelebile nei piatti. Già dal nome si intuisce la predilezione per la tradizione toscana, Cibreo è infatti un piatto toscano di rigaglie di pollo. A portare avanti ciò che il papà ha creato oggi c’è Giulio che ha ereditato tutti i locali del papà; il Caffè, la Trattoria, il Teatro al sale e il Cibleo con la sua proposta orientale.
Più che un ristorante siamo in un’azienda agricola. Questo vuol dire ottimi prodotti utilizzati nella cucina provenienti direttamente dall’azienda, un cero km0. Ad esempio è il caso dei tagliolini fatti in casa con sugo bianco di coniglio, olive e pecorino oppure la pasta ripiena, i formaggi e il tartufo fresco. Tutto all’interno del locale ci fa sentire immersi in un podere di campagna. Il menù è diviso in due sezioni: piatti di bottega e pasta. Ottimo il rapporto qualità prezzo. Consigliata la prenotazione per via dei pochi coperti e le prenotazioni frequenti.
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