Dove mangiare a Todi: indirizzi golosi dell’autunno

Marianna Di Pilla  | 05 Ott 2025
[foto @Paradise at risk/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

C’è una ragione se Todi conquista al primo morso: la città stringe in pochi passi una tavolozza di sapori umbri — tartufo nero, olio extravergine vigoroso, legumi antichi, carni alla brace — con un’eleganza medievale che fa da cornice ad ogni piatto. Dalla Piazza del Popolo alle viuzze che si avvitano verso San Fortunato, qui l’ora del pranzo e della cena è un rito lento, benedetto da una cucina che resta fedele alla terra ma sa dialogare con vini e tecniche contemporanee. Ecco gli indirizzi che contano tra piazze medievali, terrazze panoramiche e cantine di carattere.

Ristorante Umbria: la tradizione con vista (e una storia dal Cinquecento)

Se cercate l’immagine-cartolina del pranzo a Todi — mura antiche, tetti rossi, l’aria pulita della collina — la terrazza del Ristorante Umbria è un classico senza tempo. La cucina è quella “umbra di famiglia”: zuppe, tagli al coltello, cinghiale, fritture di verdure alla maniera casalinga, pasta fresca e, in stagione, tartufo. Il fascino del luogo, però, non è solo nel panorama. Il locale rivendica una memoria secolare: negli ambienti che oggi ospitano la sala e la terrazza, nel 1531 passò anche Ludovico Ariosto, mentre già nel Cinquecento qui si riuniva una confraternita dedita ai piaceri del convivio. Un racconto che spiega perché, d’inverno, il fuoco del camino e, d’estate, il tetto-giardino siano di fatto parte del menù.

Fiorfiore (Cantina Todini): cucina moderna in villa, tra olio di tenuta e vista su Todi

Poco fuori dal centro (località Chioano), il Fiorfiore è l’indirizzo ideale per un pranzo “campagna chic”. Siamo in una villa panoramica circondata dai filari, con una cucina che interpreta l’Umbria in chiave contemporanea: tecnica pulita, attenzione ai fondi e al ritmo del servizio, abbinamenti pensati per elevare i prodotti locali. Olio extravergine e parte dei vini arrivano direttamente dalla tenuta, elemento che si avverte già all’olfatto, e in carta compaiono piatti-simbolo segnalati dalle guide, come il maialino arrostito con patate al rosmarino o dessert di nocciola e sorbetti che giocano su temperature e consistenze. È una sosta di destinazione, capace di parlare tanto ai wine lover quanto a chi desidera un pranzo di respiro internazionale senza tradire il territorio.

Pane & Vino: osteria del cuore, tra zuppe, strangozzi e bottiglie giuste

Nel cuore della città, Pane & Vino è il posto dove ci si sente ospiti, più che clienti. Il servizio è cordiale, la sala profuma di legno e buone abitudini, la cucina batte i tempi dell’Umbria: zuppe (quando fuori l’aria frizzica), strangozzi ruvidi che afferrano il sugo, agnello cotto piano con erbe e — quando la stagione lo consente — il tartufo nero che respira bosco e humus. La carta dei vini è costruita con intelligenza, buona rotazione di etichette territoriali e prezzi onesti, così da permettere l’abbinamento naturale a ogni piatto. Una “casa” gastronomica in cui tornare.

La Cantina del Mercataccio: la cucina che cambia con le stagioni (e il tartufo protagonista)

A due passi dal centro, La Cantina del Mercataccio firma una cucina dinamica: menù che seguono la stagione e proposte al tartufo quando i boschi chiamano, con una bella attenzione alla cantina e a referenze anche di annate particolari. L’impostazione è contemporanea ma rispettosa del sapore, con primi di carattere, secondi in cui la brace e le salse conducono il morso, e un capitolo dolci curato. Il ristorante è in Via del Mercato Vecchio 1; utile, per gli appassionati, dare un’occhiata al menu digitale e agli orari aggiornati prima di mettersi a tavola.

Basico Osteria – Café: pasta fatta in casa e forno a legna affacciati sulla Piazza

Una finestra sulla Piazza del Popolo e un’anima doppia: osteria e caffè. Basico è il posto giusto per una pausa gustosa e informale con qualità. In carta spiccano la pasta fatta in casa e gli arrosti al forno a legna “come una volta”, oltre a proposte di mare stagionali (una boccata d’aria quando si desidera alleggerire). È la tavola ideale per chi ama guardare la città scorrere: si arriva per un pranzo agile o per una cena rilassata, si resta volentieri per un dolce o un amaro, con il brusio della piazza come colonna sonora.
Deli Food & Wine: enoteca gastronomica, aperitivi d’autore e cotture lente
Sulla Piazza del Popolo pulsa anche Deli Food & Wine, formula enoteca + cucina con piglio contemporaneo. È la sosta perfetta per un aperitivo ben fatto o un pranzo “smart” che non rinuncia alla sostanza: cotture a bassa temperatura, una cifra affumicata a dare profondità a carni come anatra e faraona, dolci di scuola (un tiramisù calibrato, una sbriciolata fragrante), e soprattutto una selezione di vini che invita all’abbinamento. L’atmosfera è curata, con un tocco vintage che fa scena senza strafare.

Vineria San Fortunato: tra calici e piatti del giorno, sotto l’ombra dell’omonima chiesa

Pochi metri separano tavolo e arte: la Vineria San Fortunato vive a ridosso della chiesa gotica, con tavoli all’aperto nelle giornate miti e una lavagna che racconta i piatti del giorno. L’idea è semplice e vincente: una buona cucina quotidiana — paste fresche, secondi asciutti e ben conditi, verdure in stagione — al servizio di una selezione di vini agile ma centrata, che mette l’Umbria al centro. Aperture e dettagli pratici sono aggiornati di frequente sui profili social e nel menu digitale; utile prenotare nelle sere d’estate.

Ristorante Pizzeria Cavour: terrazza scenografica e impasto ben fatto

Se desiderate una pizza con vista (o una cucina semplice e schietta) la terrazza del Cavour è una garanzia: il giardino sospeso guarda le colline e, nelle ore blu, il panorama fa la differenza. In carta, oltre alle paste della tradizione con tartufo quando c’è, spicca una selezione di bianche valorizzate da formaggi locali e ortaggi di stagione; l’impasto regge bene i condimenti, la cottura è puntuale. È anche una comoda base per gruppi misti, con piatti per tutti i gusti e servizio rodato.

Osteria Valle (già Antica Hostaria de la Valle): una piccola sala per una grande cucina di territorio

Una sala raccolta, pochi tavoli, un’idea chiara: interpretare con misura i sapori di casa. L’Osteria Valle — erede della tradizione cittadina della Hostaria de la Valle — mette al centro il prodotto: paste tirate a mano, carni rosolate con pazienza, una cura per i contorni che racconta l’orto e le stagioni. Atmosfera informale, conto corretto, attenzione alle cotture: il luogo in cui il territorio parla a bassa voce ma con chiarezza.
[foto copertina @Paradise at risk/Shutterstock.com/solo uso editoriale]

Marianna Di Pilla
Marianna Di Pilla


Articoli più letti

©  2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur